La Stampa 23.10.16
Quei giovani italiani sempre più mammoni
Tre su 4 sono maschi
Italia seconda nella classifica europea con il 67% Record per i parti over 50, in calo le mamme ventenni
di Nadia Ferrigo
Di
metter su famiglia, neanche a parlarne. D’altra parte il lavoro, quando
c’è, è precario. Vivere soli? Il mutuo è un lusso d’altri tempi. Tra
spesa, affitti e bollette si rischia di arrivare a fine mese senza un
euro in tasca. E allora che si fa? Meglio restare a casa, con mamma e
papà. Ancora una volta i giovani italiani hanno conquistato il poco
edificante primato dei più «mammoni» d’Europa. Secondo gli ultimi dati
pubblicati da Eurostat, oltre due terzi di chi ha tra i 18 e i 34 anni
vive ancora con un genitore: la media europea sfiora il 48%, quella
italiana la supera di ben venti punti. Peggio di noi, solo la Repubblica
Slovacca. Al terzo posto del podio c’è la Grecia, seguono Polonia,
Portogallo, Spagna. Un abisso ci divide non solo dai paesi del Nord
Europa - in Norvegia, Svezia e Finlandia appena due giovani su dieci
rimandano la tanto sospirata indipendenza -, ma anche da Paesi Bassi
(36%) e dalla vicina Francia, dove solo il 34% resta a casa con mamma e
papà. Al primo posto per giovanile intraprendenza, si piazza la
Danimarca.
I giovani, i nuovi poveri
Si parla di sette
milioni di giovani: difficile sapere se la colpa è della scarsa
intraprendenza dei figli o dell’invadenza dei genitori. Certo è che
negli ultimi dieci anni in Italia i cosiddetti «mammoni» sono in
costante aumento, così come il tasso di disoccupazione giovanile, che
sfiora il 40%, contro il 22% dell’Eurozona. Non tutti quelli che restano
lo fanno in assenza di un’occupazione stabile: il 40% ha un lavoro a
tempo pieno. Ma per mantenersi, può non bastare. Ed ecco che in molti
casi rinunciare all’indipendenza non è più una scelta, ma la logica
conseguenza dei conti che non tornano. Secondo l’ultimo rapporto della
Caritas, il 10% di chi vive in una condizione di povertà assoluta ha
meno di 34 anni: nel 2007 era appena l’1,9 per cento. La tendenza a non
lasciare la casa dei genitori è ancora più evidente ella fascia tra i 25
e i 34 anni: la percentuale ha raggiunto il 50% - era il 48% nel 2014 -
con quasi 22 punti in più rispetto alla media europea.
Tre su quattro gli uomini
A
non voler lasciare il nido sono, da sempre, più gli uomini delle donne.
Sono il 73,6% del totale, quasi tre su quattro. Con le dovute
proporzioni, è un rapporto che si ripete in tutti i paesi. Diverse le
possibili letture, anche se un dato è certo: nella stragrande
maggioranza dei casi il peso delle faccende domestiche è ancora sulle
spalle delle donne. E questo può contribuire a far sentire i ragazzi
ancor più coccolati.
Sempre più parti over 50
Si pensa alla
famiglia ben oltre i trent’anni, e le donne italiane sono tra le mamme
più anziane in Europa. Quelle tra i 25 e i 29 anni sono meno della metà
delle francesi, mentre abbiamo il primato per le mamme «agée». In Europa
sono nati 1.019 bambini da madri over cinquanta, tra questi 303 sono
italiani. Oltre 2.800 bambini, poi, sono nati da mamme tra i 45 e i 49
anni (13.382 in tutta Europa), mentre 36.654 sono nati da mamme tra i 40
e i 44 anni (214.706 in tutta Europa).
I bambini nati da donne
tra i 20 e i 24 anni in Italia nello stesso periodo sono stati 46.029,
in calo dagli oltre 52mila del 2007. Pochini, se paragonati ai 125.377
nel Regno Unito, 109.500 in Francia e gli oltre 80mila in Germania. Nel
2016 per la prima volta in novant’anni, le morti sono state più delle
nascite. E alla luce degli ultimi dati Eurostat, il dato non può che
stupire. Se sette giovani italiani su dieci non possono, o non vogliono,
smettere di essere figli, difficile che riescano ad avere la
possibilità, o anche solo la fantasia, di diventare genitori.