La Stampa 19.10.16
Fisco e norme sui contanti,il governo sotto attacco
Padoan: “Non è un condono”
La minoranza Pd: no alla norma Corona. Alt della Cgil
di Paolo Baroni
«La
norma sui contanti è un’ingiustizia inaccettabile», attacca Roberto
Speranza, riaprendo lo scontro all’interno del Pd sulla manovra. Il
bersaniano Davide Zoggia va oltre e annuncia che se il governo andrà
avanti «difficilmente» avrà il suo voto. Nel mirino è finita quella che
lo stesso Bersani, dopo l’episodio dei soldi trovati in un
controsoffitto, aveva chiamato «norma Corona». Ovvero la possibilità di
sanare grazie alla «voluntary disclosure» anche il contante detenuto
illegalmente in Italia. Una misura che lascia «sbalordito» il presidente
della Commissione Bilancio Francesco Boccia, che lascia «molto
perplessa» Susanna Camusso della Cgil e che porta Sinistra italiana a
tirare in ballo il Commissario anticorruzione evocando il «rischio
riciclaggio». «Norma Corona? Una bufala assoluta», ribatte invece
Ernesto Carbone della segreteria Pd.
Il ministro fa muro
Il
governo a sua volta fa muro. Smentisce, precisa. Per primo interviene il
ministro dell’Economia Padoan, che ospite di «Uno mattina» nega che il
governo stia varando nuovi condoni. E questo vale sia per la proroga
dell’adesione volontaria, perché le tasse si pagano tutte ed i reati
penali non vengono «scudati», sia per la rottamazione delle cartelle
esattoriali visto che «quello che viene abbattuto sono interessi di mora
e sanzioni. Ma si paga tutto il dovuto e questo esclude che sia un
condono».
Nannicini: nulla cambia
«La misura sui contanti
riguarderà solo le somme generate dall’evasione - assicura a sua volta
uno dei sui vice, Luigi Casero – non il riciclaggio». A ruota scende in
campo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini
definendo «infondata» l’idea che con la nuova voluntary disclosure si
possano favorire evasori e trafficanti. E altrettanto «infondata» è la
possibilità che venga allargata al contante senza alcun controllo
favorendo chi ha accumulato fondi neri con attività opache o addirittura
criminali. Si tratta, sostiene, di «ricostruzioni distorte e
strumentali». «Tanto per cominciare non è prevista alcuna estensione -
afferma deciso Nannicini -. La voluntary nazionale sul contante era già
prevista l’anno passato. Per cui il perimetro dell’intervento rimane
immutato. Ed anche i presìdi ai controlli resteranno quelli già
definiti. Ed in più, se la riapertura dei termini verrà utilizzata dai
contribuenti, l’Agenzia delle entrate otterrà informazioni che mai ha
avuto prima e finalmente si renderà tracciabile un pezzo di Paese che
attualmente è ancora sommerso».
La novità del forfait
In
realtà la «voluntary disclosure 2» qualche ritocco lo prevede. Perché
oltre ad ampliare i termini di adesione sino a tutto il 2015, introduce
una correzione proprio sul meccanismo di emersione del contante
introducendo un prelievo forfettario del 35%. Lo scopo è quello di
rendere più evidente al contribuente quanto dovrà versare e fugare i
rischi che i conteggi possano arrivare a cifre esagerate tanto da
renderle poco interessante sanare anche i soldi finora tenuti nascosti.
Di
ufficiale, fintanto che il governo non trasmetterà al Parlamento il
testo definitivo della legge di Bilancio, però non c’è ancora nulla. Un
dato questo che rende un poco surreale tutto il dibattito. L’unica
certezza p er ora, si ricava dal Documento programmatico di bilancio
reso noto ieri, che indica in 1,9 miliardi il gettito della «voluntary
2». Contro i 4 della prima versione.