La Stampa 18.10.16
La minoranza Pd attacca Renzi
“Esulta soltanto la Confindustria”
Promosse le misure sulle pensioni, alt sui capitali all’estero “Sul Fisco solo un’operazione per rispondere ai 5 Stelle”
di Amedeo La Mattina
Non
vogliono apparire come i «signor no» su tutto. Già la battaglia sulla
riforma costituzionale e soprattutto contro l’Italicum («un disastro che
va rottamato», dice Bersani) sta già dividendo in profondità il Pd. E
ora la sinistra dem si trova davanti una legge finanziaria che non
convince del tutto e sulla quale il giudizio finale e politico sarà
espresso dopo la lettura delle norme. «Le slide di Renzi non bastano -
dice Bersani - perchè a volte basta una virgola per cambiare senso ad un
intervento. Ci sono cose utili e buone, altre inaccettabili. Ad esempio
la sanatoria dei capitali detenuti all’estero ed ora estesa al denaro
contante».
L’altro giorno l’ex segretario dei Democratici aveva
addirittura detto che un’idea del genere poteva essere messa in giro
solo da Fabrizio Corona, tornato in carcere perché sono stati trovato
1,7 milioni guadagnati in nero e nascosti in un controsoffitto. «Con
un’idea del genere potrebbe candidarsi a sottosegretario». Il sarcasmo
ruvidissimo di Bersani sull’«amnistia pagamento» non porta la sinistra
Pd a bocciare l’intera manovra economica. Non viene detto ufficialmente
che si tratta di una finanziaria elettorale, che è quello che dice
l’opposizione e D’Alema. Ma spenti i microfoni e chiusi i taccuini, off
record la musica non è molto diversa.
Va bene l’aumento della
quattordicesima per il pensionati e l’allargano della platea fino a
mille euro. Vanno bene pure i superammortamenti, tutte le misure per
l’economia 4.0 e gli incentivi diretti e vincolanti agli investimenti
privati. Bocciata invece la riduzione ulteriore dell’Ires alle imprese
senza la garanzia che questa si traduca in maggiore produttività e
occupazione. «E’ ovvio che la Confindustria gridi evviva e si metta a
disposizione di Renzi per il Sì al referendum».
Poi c’è il
capitolo Equitalia, condoni ed evasione fiscale: è il vero punto debole
che la sinistra dem sottolinea. Bersani, Speranza e Cuperlo considerano
insopportabili le parole di Renzi quando sostiene di volere fare la
lotta all’evasione senza ricorrere al sistema vessatorio del passato, a
quello dei «vampiri». E il vampiro (così veniva dipinto) sarebbe l’ex
ministro Vincenzo Visco, molto vicino a Bersani, tirato in ballo dal
premier come l’inventore di Equitalia. Intanto, Equitalia è stata
un’invenzione non sua ma del ministro berlusconiano Tremonti, di quelli
della fantomatica rivoluzione liberale. In ogni caso, precisa lo stesso
Visco, l’abolizione di Equitalia è più un’operazione politica che di
amministrazione. «Un’operazione d’immagine che serve a rispondere alle
polemiche del Movimento Cinque stelle e al fatto che, in questo Paese,
le tasse sono un dente che duole». Giudizio condiviso al cento per cento
da tutta la sinistra dem.
«Visco - dice Cuperlo - dovrebbe essere
ringraziato per quello che ha fatto. Certe misure oggi hanno il sapore
del regalo agli evasori fiscali, ma non butto tutto nel calderone. Ci
sono cose buone, alcune ottime. Il punto di fondo - spiega Cuperlo è che
abbiamo alle spalle 8 anni di crisi economica e sarebbe necessario una
vera terapia d’urto con investimenti pubblici. Invece simo di fronte a
una legge di bilancio, che va ancora letta perché le slide non bastano,
fatta di ritocchi senza una scossa al Paese. A colpi di ritocchi su
questa o quella voce di bilancio non ne usciamo».