La Stampa 17.10.16
Renzi in Usa, a cena da Obama
poi il primo contatto con Hillary
Il premier domani alla Casa Bianca. In agenda un pranzo con lo staff della Clinton
di Paolo Mastrolilli
La
missione del premier Renzi a Washington, oltre agli incontri con il
presidente americano Obama e la cena di Stato, avrà anche lo scopo di
una presa di contatto con la prossima amministrazione, se Hillary
Clinton vincerà le elezioni di novembre.
La candidata democratica
in questi giorni è impegnata nella preparazione dell’ultimo dibattito
con Trump, in programma a Las Vegas mercoledì. Proprio quel giorno però,
prima di ripartire, Renzi parteciperà ad un piccolo pranzo fuori dal
programma ufficiale, con interlocutori vicini alla campagna di Hillary.
L’appuntamento è stato gestito in collaborazione con il Center for
American Progress, think tank fondato da John Podesta, l’italo-americano
che era stato capo dello staff della Casa Bianca con Bill Clinton, e
oggi è presidente della campagna della moglie.
Renzi in passato ha
già preso esplicitamente posizione a favore di Hillary, l’ultima volta
quando a settembre ha partecipato ad un dibattito col marito durante il
summit annuale della Clinton Foundation. «Ti aspetto come first husband
al G7 del prossimo anno in Italia», aveva detto, preoccupando non poco i
diplomatici, perché all’epoca il successo dell’ex first lady sembrava
tutt’altro che sicuro, e un sostegno così esplicito avrebbe potuto
creare problemi in caso di vittoria di Trump. Ormai però la posizione è
stata presa, nel frattempo le prospettive per Hillary sono migliorate, e
quindi si può approfondire il dialogo. In discussione, in particolare,
c’è l’ipotesi di ricostituire un’alleanza tra i leader progressisti sul
modello della «Terza via», per contrastare i populismi sulle due sponde
dell’Atlantico, con Renzi e il premier canadese Trudeau come campioni
della nuova generazione, sostenuti dalla presidenza Clinton.
La
visita del premier comincerà stasera con una cena privata nella
residenza dell’ambasciatore Armando Varricchio, e proseguirà domani con
l’incontro con Obama, la conferenza stampa congiunta, un pranzo al
dipartimento di Stato offerto dal vice presidente Biden e dal segretario
Kerry, e la cena di Stato. Mercoledì mattina Renzi terrà un discorso
alla John Hopkins University, visiterà il cimitero di Arlington, e prima
di ripartire parteciperà al pranzo ristretto. La visita è un
riconoscimento del ruolo accresciuto dell’Italia in Europa. Washington,
per quanto può, vuole sostenere il premier anche nel referendum, ma lo
ha sollecitato a non dimettersi, qualunque sia il risultato. Obama poi
spera di fare un ultimo tentativo per far passare il trattato per il
commercio con l’Europa Tttip prima della fine mandato, e conta
sull’aiuto dell’Italia. Sul tavolo poi ci saranno le tensioni con la
Russia, dove la decisione dell’Italia di contribuire al contingente Nato
in Lettonia aiuta a superare incomprensioni del passato, ma serve la
conferma delle sanzioni a fine anno. In Libia poi gli Usa contano su
Roma per sostenere il nuovo governo, e sull’uso delle basi come
Sigonella per sicurezza in tutta la regione. La delegazione italiana si è
completata con i nomi di Giorgio Armani e Raffaele Cantone, oltre a
Roberto Benigni, Paolo Sorrentino, la sindaca di Lampedusa Giusi
Nicolini, la curatrice di architettura al Moma Paola Antonelli, la
direttrice generale del Cern Fabiola Gianotti e la campionessa
paralimpica Bebe Vio.