lunedì 17 ottobre 2016

La Stampa 17.10.16
“Soldi a pioggia senza coperture. Il premier pensa solo alle urne”
L’ex ministro Carfagna: finanziamenti tutti in deficit
di Antonio Pitoni

Una manovra che non serve al Paese ma solo a Renzi per vincere il referendum». Mara Carfagna, ex ministro per le Pari opportunità del governo Berlusconi, è categorica. «È l’ultimo scatto della sua spasmodica rincorsa alla legittimazione che finora non ha avuto. Del resto, è diventato premier senza passare dalle urne con un’operazione di palazzo. Chiedete a Enrico Letta».
Sul tavolo c’è una manovra da 27 miliardi che Renzi ha commentato così: “Che volete di più?”
«Vorremmo un po’ di serietà. È stata presentata senza numeri e senza spiegare dove si prendono i soldi. Stiamo commentando solo delle slide».
E volendo prenderle per buone?
«È una manovra che non costruisce il futuro dei nostri figli ma solo quello di Renzi».
Perché?
«È finanziata per lo più in deficit e non affronta i nodi principali del Paese: la bassa crescita e l’eccessivo debito pubblico. Il tutto per perseguire un fine preciso».
E quale sarebbe?
«Il consenso nel breve-medio periodo senza una strategia di lungo termine. La prova è nei fatti».
Vediamoli...
«I 30 miliardi in 3 anni per il bonus di 80 euro invece di ridurre le tasse alle famiglie. Stesso discorso per i 20 miliardi di sgravi del Jobs act: sarebbe stato molto meglio impiegarli nella riduzione del cuneo fiscale. Errori che ora vengono reiterati. Questa manovra è una spruzzata di zucchero a velo su una torta bruciata: gradevole alla vista, ma la torta resta immangiabile».
Brunetta l’ha definita una manovra di mance. E d’accordo?
«Come altro definire il bonus per i diciottenni? Il governo sostiene che così si combatte il terrorismo promuovendo la cultura. Quella cultura che abbiamo nascosto inscatolando le statue del Campidoglio per non urtare la sensibilità del presidente iraniano Rouhani facendoci ridere dietro dal mondo».
C’è poi l’abolizione di Equitalia...
«Che in realtà non viene abolita ma inglobata nell’Agenzia delle entrate. E anche qui i 4 miliardi di risparmio stimato sono tutti da verificare. Come per il resto delle misure: ogni valutazione richiederebbe allo stato un atto di fede sulle diapositive di Palazzo Chigi. E io, come recitava un celebre slogan elettorale negli Usa del 1960, un’auto usata da Renzi non la comprerei».
E i 60 milioni contro la violenza sulle donne?
«Qui siamo alla farsa. Per due anni e mezzo questo governo non si è mai occupato di pari opportunità. Ma all’improvviso, dopo che molti centri anti-violenza hanno chiuso, si rispolvera il tema. Se è servito un referendum per riscoprirlo allora facciamone uno al mese».