La Stampa 16.10.16
Un osservatorio per spegnere i focolai di neo fascismo
di Angese Moro
La
ricerca storica sul ‘900 incontra in Italia non poche difficoltà, anche
a causa dei sempre scarsi investimenti (economici, di sedi, di
personale) che come Paese facciamo sulla conservazione, consultabilità e
valorizzazione del nostro patrimonio archivistico. Ma una difficoltà
particolare viene segnalata da un gruppo di studiosi italiani e
stranieri (come Mimmo Franzinelli, Maddalena Gretel Cammelli, Giovanni
De Luna, Marcello Flores, Richard J. Bosworth, Lynda Dematteo, John
Pollard, Karl Heinz Roth). «In Italia - scrivono - da alcuni anni la
ricerca storica e delle scienze sociali è insidiata dal fenomeno
crescente di citazioni a giudizio e querele per diffamazione da parte di
soggetti motivati da avversione ideologica o miranti a ottenere
cospicue somme a titolo di risarcimento. In particolare, questo fenomeno
riguarda chi studia i fascismi, trovandosi inoltre – in non rare
occasioni – oggetto di intimidazioni da parte di esponenti di formazioni
politiche e/o culturali ispirate in vario modo al mussolinismo. Si
tratta di una strategia giudiziaria determinata da valutazioni
ideologiche e di nessun rischio per i promotori poiché, anche quando
(come accade nella maggioranza dei casi) dopo anni di istruttoria il
giudice archivierà il fascicolo, essi avranno comunque conseguito
l’obiettivo di provocare fastidi, preoccupazioni e perdite di tempo a
intellettuali sgraditi. Diversi studiosi collocati su posizioni
antifasciste e democratiche sono bersagliati (…) da minacce,
intimidazioni, querele, citazioni a giudizio. Si tratta di situazioni
che, valutate complessivamente, hanno una precisa valenza politica e
investono il diritto alla libertà di ricerca e di espressione, garantiti
sia dalla Costituzione sia dalla Carta fondamentale dell’Unione
Europea». Per vederci chiaro hanno dato vita ad un Osservatorio che
documenti il fenomeno, raffronti la situazione italiana con quella di
altri Paesi europei, trovi comuni strategie difensive (per informazioni o
segnalazioni: osserva.fascismo@gmail.com).
Chissà se questo
fenomeno riguarda solo gli studi sui fascismi o tutti quelli che mettono
in discussione ricostruzioni e interpretazioni «ufficiali» e quindi
«vere». La nostra storia recente è piena di argomenti spinosi. E chi ha
voglia di studiarli con professionalità e imparzialità va sostenuto.
Evitando che si scoraggi e rinunci.