La Stampa 12.10.16
Abuso d’ufficio
Per la Muraro più vicina l’archiviazione
di Grazia Longo
Mentre
imperversano le polemiche politiche sulla giunta cinque stelle, si
avvicina l’ora della verità giudiziaria per l’assessora all’Ambiente
Paola Muraro. L’ex consulente milionaria Ama verrà interrogata la
prossima settimana alla procura di Roma. La data non è ancora certa,
mentre sicura è l’importanza della sua deposizione. Un punto di svolta
nell’inchiesta. Indagata sia per traffico illecito di rifiuti, sia per
abuso d’ufficio (in concorso con gli ex vertici Ama, oggi tra gli
imputanti eccellenti di Mafia Capitale), la Muraro, dopo il confronto
con i magistrati, potrebbe avere più chiaro il quadro che sta per
profilarsi.
Potrebbe essere rinviata a giudizio per entrambi i
reati? O gli elementi raccolti contro di lei potrebbero alleggerire le
accuse di abuso d’ufficio? È ancora troppo presto per stabilire se
questa contestazione possa procedere verso l’archiviazione. Mentre
appare più possibile l’ipotesi di un’accelerazione, con un’eventuale
richiesta di rinvio a giudizio, per i reati ambientali.
Il pm
Alberto Galanti e gli aggiunti Paolo Ielo e Michele Prestipino stanno
minuziosamente valutando tutta la documentazione raccolta dai
carabinieri del Noe e dal nucleo di polizia tributaria della guardia di
Finanza. E i reati ambientali sembrerebbero, almeno per il momento,
suffragati da dettagli che potrebbero inchiodare l’assessora. A partire
da quelle cifre e quei codici sulla carta relativi alla spazzatura da
smaltire che non corrispondevano ai dati reali. Paola Muraro, infatti,
doveva vigilare sulla quantità e sulla qualità dei rifiuti trattati e
prodotti. Ma il sospetto della procura è che i due impianti siano stati
sottoutilizzati: i numeri relativi ai rifiuti in uscita da Rocca Cencia
risulterebbero reali solo per il 20 per cento.
Ancora da valutare
ulteriormente, sono invece gli aspetti che concernono l’abuso d’ufficio
in concorso con l’ex direttore generale Ama Giovanni Fiscon e l’ex
amministratore delegato Franco Panzironi. La Muraro, difesa
dall’avvocato Riccardo Olivo, svolgeva davvero un ruolo da dirigente
nonostante fosse solo una consulente? Contro questa ipotesi degli
inquirenti ci sarebbe un articolo del regolamento interno della
municipalizzata che potrebbe scagionare l’assessora. È ancora presto per
scrivere la parola fine alla vicenda, ma ci siamo vicini.