La Stampa 12.10.16
Lombroso è ancora di gran moda
di Giuseppe Culicchia
Oh,
bene: ecco una notizia che sarebbe davvero piaciuta al sempiterno
Cesare Lombroso. D’ora in poi, per fare domanda di ammissione in una
serie di scuole di Sua Maestà Britannica sarà necessario - se italiani -
specificare non solo la nazionalità d’origine, ma anche la regione di
provenienza.
Almeno se questa corrisponde alla Sicilia o alla
Campania. Già, perché chi arriva da altri luoghi del Belpaese non dovrà
preoccuparsi di segnalarlo. Ora, non sappiamo in quale modo questa
informazione supplementare verrà usata dagli organi competenti. Può
darsi che si tratti di una premura e che vogliano approntare per gli
allievi menù specifici nelle mense scolastiche d’Oltremanica. Per i
ragazzi siciliani, arancine e pasta con la salsa e le melanzane fritte.
Per i campani, pizza e pastiera. In caso contrario, ovvero se si
trattasse di una qualche forma di discriminazione, ci sarebbe da
preoccuparsi. Certo sappiamo che per determinate regioni del nostro
Stivale gli inglesi hanno per cosi dire un debole. A cominciare dalla
Toscana, altrimenti nota come Chiantishire. Ed è evidente che nessuna
scuola britannica si sognerebbe di discriminare in qualche modo un
allievo nato e cresciuto dalle parti di Firenze, Arezzo o San Gimignano.
Lo stesso vale per il Veneto, che ancora non fa parte del Commonwealth
come Siena e dintorni ma che comunque contiene Verona, e dunque il
balcone di Giulietta, e Venezia, amatissima da Turner e da innumerevoli
suoi connazionali, anche se oggi come oggi anziché dipingerla la
fotografano in veste di sfondo pittoresco per i loro selfie. Poi,
complice l’amore per il buon vino, ci sono molti inglesi che apprezzano
il Piemonte, che per loro si riduce a due zone in particolare, Langhe e
Monferrato. E poi ancora ecco gli inglesi che ci vengono a sciare, o che
per praticare questo sport si spingono in Valle d’Aosta o in Alto
Adige. Sta di fatto che il problema non riguarda né i sardi né gli
umbri, e neppure i liguri o i marchigiani. Gli inglesi, o almeno certi
inglesi, vogliono sapere se i nostri figli iscritti nelle loro scuole,
per fortuna non in tutte, sono di origini campane o siciliane. Avranno
letto solo Gomorra e Montalbano? Saranno convinti che si tratti
potenzialmente di figli di malavitosi? Non lo sanno nella perfida
Albione che da noi oltre alla camorra e alla mafia ci stanno anche la
’ndrangheta e la Sacra Corona Unita? Perché non includere tra le regioni
degne di autodenuncia anche la Calabria e la Puglia? E poi lo sanno
tutti che la vera mafia sta a Roma, quindi non si capisce perché
escludere il Lazio. Poi comunque ci sarebbero le infiltrazioni al Nord, a
cominciare dalla Lombardia. Quindi delle due l’una: o alla Sicilia e
alla Campania si aggiungono anche le altre regioni, sempre che la cosa
abbia a che fare con i presunti possibili legami degli allievi in
questione con la criminalità organizzata, oppure che si spieghino, anzi,
ci spieghino: che differenza c’è tra un italiano nato a Napoli o a
Palermo e uno nato a Pordenone o a Bologna? Certo sarebbe clamoroso se
in cerca di pezze d’appoggio dall’Inghilterra venissero fin qui da noi a
Torino, dove ha sede il Museo Lombroso. Appunto.