internazionale
21.10.2016
Scuole
La
filastrocca delle disuguaglianze
di
Tullio De Mauro
Cnesco:
tempo fa qui era già stata spiegata la nuova sigla che si aggira nei
cieli della scuola francese. Cnesco è il Conseil national
d’évaluation du système scolaire, un po’ come il nostro
Invalsi, ma indipendente dal ministero dell’istruzione. Saggiamente
non lavora con la pretesa di fare censimenti totali, ma sta facendo
inchieste mirate. E ora ha diffuso un nuovo rapporto: “Disuguaglianze
sociali: come la scuola ampliica le disuguaglianze sociali e
migratorie”. Per prepararlo ha mobilitato 22 gruppi di studiosi:
sociologi, economisti, educatori, psicologi. Mancano i linguisti,
quelli tra i linguisti che sanno occuparsi anche di disparità di
possesso del patrimonio linguistico e di conseguente disuguale
capacità nella comprensione di testi e discorsi. Peccato: perché
qui si nasconde la causa maggiore dell’amplificazione progressiva
delle disuguaglianze. Il rapporto lo ignora, però scandisce
utilmente, come in una poco allegra filastrocca, altri gradi
successivi di crescenti disuguaglianze. Quelle sociali danno luogo a
disuguaglianze di trattamento, che producono risultati disuguali, da
cui nascono disuguali capacità di orientarsi nei percorsi
scolastici, che danno luogo a una molto diversa qualità dei titoli
ottenuti, da cui infine si determinano disuguali possibilità
d’inserimento nel lavoro e nella vita sociale. Entrano che a volte
paiono e magari sono quasi uguali, escono che sono anche visibilmente
disuguali e inchiodati alla disuguaglianza sociale.