lunedì 3 ottobre 2016

Internazionale 30.9.2016
Impegno a lungo termine Scott Remer, Margins, Stati Uniti
I movimenti di protesta emersi negli Stati Uniti e in Europa chiedono alla sinistra di diventare lungimirante
B haskar Sunkara, 27 anni, è il fondatore e direttore di Jacobin, una delle più importanti riviste socialiste degli Stati Uniti (ha più di diecimila abbonati e il suo sito ha 600mila visualizzazioni al mese). Gli chiedo una deinizione di socialismo. “Direi che il socialismo è il prolungamento della democrazia dall’ambito politico a quello sociale ed economico. È l’idea di una società in cui ampie porzioni dell’economia non siano trattate come merci, e cose che attualmente si comprano e e si vendono sul mercato, per esempio la casa e l’istruzione, siano considerate un diritto”. Che futuro c’è per la sinistra negli Stati Uniti? “C’è un malcontento difuso per la situazione attuale. Per la sinistra si è aperto uno spazio e credo che dipenderà da noi riuscire a sfruttarlo in maniera positiva. I segnali provenienti dai dipendenti pubblici negli ultimi anni sono interessanti. Sono emersi vari movimenti, come Black lives matter, che sono estremamente promettenti perché mostrano una sinistra che partecipa attivamente. Tuttavia, nel complesso, il livello di lotta sociale è ancora basso e ricostruire la sinistra sarà un processo lungo. Ci vorranno molti anni, ma in generale sono piuttosto ottimista”. Ci sono temi particolari che la sinistra dovrebbe afrontare in questo momento storico? “Data l’ampiezza della crisi ambientale, e anche la reale incapacità di far sì che siano i leader politici e i governi a occuparsene, è molto importante che la sinistra prenda sul serio le minacce dei cambiamenti climatici senza assumere posizioni catastroiste, ma non può neanche dire che non ci sono problemi o che bisogna afrontare i cambiamenti climatici tagliando i consumi personali, insomma un programma di austerità ecologica. La sinistra deve presentare un’alternativa lungimirante che trasformi la crisi climatica da una questione apolitica e tecnocratica in una questione di classe. Deve dire cioè che sono le classi sfruttatrici, in realtà, a inquinare davvero e a non investire in tecnologie che potrebbero tirarci fuori dalla crisi. Sono loro a non mostrare abbastanza volontà politica per risolvere le cose”. Bhaskar Sunkara sarà a Ferrara il 2 ottobre con Edwy Plenel e Abi Wilkinson per parlare di movimenti sociali in Europa e negli Stati Uniti