Il Sole 4.10.16
il mancato quorum
Europa, esultano Wilders e Le Pen
Cauta la Commissione Ue che però non nasconde una certa soddisfazione
di Beda Romano
Bruxelles
La Commissione europea non ha nascosto una certa soddisfazione per
l’esito del referendum ungherese di domenica, ritenuto nullo dalle
stesse autorità di Budapest per la mancanza del quorum. Il voto,
tuttavia, ha mostrato il netto successo di quelli contrari ad accogliere
rifugiati nel paese. Al di là della valenza legale, il referendum
rischia di dare nuova lena ai partiti anti-sistema. In Olanda e in
Francia i movimenti più nazionalisti si sono congratulati per il
risultato elettorale.
La Commissione europea «prende nota»
dell’esito del referendum ungherese, che «l’apposita commissione
ungherese ha dichiarato nullo», così come l’avrebbe fatto se il
referendum avesse raggiunto il quorum, ha detto ieri qui a Bruxelles il
portavoce dell’esecutivo comunitario Margaritis Schinas. L’esecutivo
comunitario «rispetta la volontà democratica del popolo ungherese, sia
della parte che ha deciso di votare che di quella che ha deciso di non
votare».
Il referendum, voluto dal premier Viktor Orbán, portava
sul ricollocamento obbligatorio in Ungheria dei rifugiati arrivati in
altri paesi europei. Ha espresso un voto il 40% degli elettori, rispetto
a un quorum del 50%. Il 98,3% dei votanti si è detto contrario ad
accettare l’accoglienza obbligatoria di rifugiati sul territorio
nazionale, così come deciso a livello europeo. Nel 2003, in occasione
del voto sull’ingresso del paese nell’Unione, l’84% votò Sì, ma solo il
46% degli elettori partecipò alla consultazione.
Yves Bertoncini,
direttore dell’Istituto Jacques Delors di Parigi, ha notato che parlare
di sconfitta di Orbán è improprio: «È un insuccesso che va
relativizzato. Oltre il 98% (...) ha deciso di appoggiare Viktor Orbán.
Più voti di quanti ne avesse avuto alle legislative del 2014, quando ha
preso il 45% dei suffragi». Nel 2015, i Ventotto hanno approvato un
piano di redistribuzione in tutta Europa di 160mila rifugiati arrivati
in Grecia e in Italia. Finora, l’Ungheria non ha accolto alcun profugo
(sui 1.294 previsti). In discussione tra i Ventotto è un progetto che
prevede una modifica del Principio di Dublino, vale a dire la regola
secondo la quale ad accogliere il rifugiato è il paese di primo sbarco.
La riforma prevede una redistribuzione delle persone in tutta Europa. È
probabile che Orbán continuerà ad opporsi alla proposta. Intanto da
Amsterdam e da Parigi, i leader nazionalisti Geert Wilders e Marine Le
Pen hanno gridato vittoria per l’esito del voto.