Il Sole 4.10.16
Capitale. Muraro denuncia Renzi, i dem contro Raggi
Pd-Campidoglio, guerra di querele È allarme sui conti
di Ivan Cimmarusti, Manuela Perrone
ROMA
È guerra di querele tra il Pd e la giunta M5S di Virginia Raggi.
L’assessora all’Ambiente Paola Muraro, indagata dalla procura di Roma
per il reato di gestione non autorizzata di rifiuti, ha depositato
tramite il suo legale una querela per diffamazione nei confronti del
premier Matteo Renzi, «a causa degli indebiti accostamenti tra Mafia
Capitale e la mia persona». E oggi partiranno altre querele nei
confronti di alcuni giornalisti, per «il linciaggio quotidiano e
vergognoso subito nelle ultime settimane» (il riferimento è a chi ha
scritto della presunta relazione extraconiugale tra Muraro e l’ex dg di
Ama Giovanni Fiscon).
Il Pd contrattacca querelando la sindaca in
persona, che replicando a Renzi aveva detto: «Affari con Mafia Capitale?
Non siamo mica il Pd». «Continua da tempo la pratica dell’insulto e
della menzogna da parte degli esponenti del M5S», spiega il tesoriere
dem Francesco Bonifazi. La lotta a suon di carte bollate esplode nel
giorno in cui a Roma tornano Beppe Grillo (che oggi potrebbe incontrare
Raggi, dopo averla sentita ieri al telefono) e Davide Casaleggio e
mentre anche alcuni parlamentari pentastellati parlano di «ore contate»
per Muraro.
Nel mirino della procura sono finite pure consulenze
«irregolari» ottenute a partire dal 2009: sotto inchiesta sette
incarichi annuali con Ama, per un valore approssimativo di 500mila euro.
La lente si è posata anche su una pioggia di piccoli lavori, per
compensi fino a un massimo di 50mila euro, ottenuti attraverso una rete
di alti dirigenti della municipalizzata, tra i quali gli ex dominus
Fiscon e Franco Panzironi, entrambi indagati. L’ipotesi di reato è
stavolta l’abuso d’ufficio. Perché secondo il procuratore aggiunto Paolo
Ielo e il sostituto Alberto Galanti, dietro gli incarichi della Muraro
in Ama ci sarebbe un presunto accordo illecito. L’ex consulente, sotto
contratto con la municipalizzata fino al 30 giugno scorso, in dodici
anni ha percepito compensi lordi per 1,2 milioni totali. Tuttavia
l’indagine si è concentrata sugli ultimi sette incarichi. I contratti
porterebbero la firma di diversi alti dirigenti di Ama, tra i quali
Fiscon e Panzironi, entrambi imputati nel processo Mafia Capitale. Agli
atti sono state acquisite le carte di una serie di consulenze definite
«satellite» ai contratti annuali, per le quali l’attuale assessora
avrebbe percepito compensi extra. È il caso di un contratto da 50mila
euro con cui le è stato attribuito potere di controllo delle attività di
bonifica a Ponte Malnome (Roma), lavoro assegnatole da Fiscon. Ponte
Malnome è un’area dove a fine gennaio 2014, causa le forti piogge, ci fu
una grave dispersione di rifiuti ospedalieri provenienti da un impianto
Ama. Le attività di bonifica sono state compiute a partire dal 7 marzo
successivo. Stando agli accertamenti, anche questo incarico le sarebbe
stato assegnato per il rapporto confidenziale con Fiscon.
La
procura ha smentito che sia stato fissato al 12 ottobre il giorno
dell’interrogatorio. Dal Campidoglio la linea resta la stessa:
«Aspettiamo di leggere le carte». A chi le chiedeva se la delega
all’Ambiente sarà affidata al neoassessore alle Partecipate Massimo
Colomban, che oggi arriverà a Roma per conoscere i colleghi e cominciare
a lavorare al dossier delle società, Raggi ha risposto secca: «Non
risulta». Intanto Raggi ha annunciato di aver trovato, nelle pieghe del
bilancio, 11 milioni di euro, 9 dei quali destinati ai servizi sociali
dei municipi. Ma è allarme sui conti della capitale, affidati ad Andrea
Mazzillo: la relazione sullo stato del debito di Roma, consegnata alla
sindaca dal ragioniere generale del Campidoglio Stefano Fermante
(rimasto al suo posto), parla di un buco di 1 miliardo accumulato
proprio dalle partecipate.