Il Sole 21.10.16
Sanità, cautela delle Regioni sui 2 miliardi in più
I governatori. Fari puntati sugli effetti della spending review sui bilanci locali
di R. Tu.
ROMA
Bene i 2 miliardi in più alla sanità, se saranno confermati. Ma
attenzione agli effetti della spending review per i bilanci locali. E un
grappolo di richieste che crescono, e altrettanti fari puntati, tra
rilancio degli investimenti, stabilizzazione del Fondo nazionale
trasporti, partecipazione al recupero dell’evasine fiscale, anche la
disapplicazione delle azioni di rivalsa inflitte alle amministrazioni
regionali da una sentenza della Corte Ue del 2014 sulla gestione dei
rifiuti. Le Regioni non si esprimono ancora, e come potrebbero senza un
testo ufficiale che anche loro affermano di non conoscere, sulla legge
di Bilancio 2017. «Aspettiamo i numeri, quelli veri», hanno dichiarato
all’unisono ieri i governatori che si riuniranno ancora giovedì prossimo
per esprimersi (forse) più compiutamente sulla manovra che il Governo
sta ancora confezionando.
Che ci fosse incertezza e massima
cautela tra i governatori, ieri era chiaramente palpabile. Ma una cosa,
intanto, Stefano Bonaccini, presidente Pd dell’Emilia Romagna e
rappresentante dei governatori, ha voluto sottolinearla. «Per la sanità
mi pare di poter dire che non ci credeva quasi più nessuno che venissero
confermati i due miliardi in più, come avevamo stabilito nell’accordo
del Patto per la salute. Potremo attuare politiche indispensabili, come
quelle sui farmaci». Un aumento, quello dei fondi per la salute,
apprezzato anche da Giovanni Toti (Fi), presidente della Liguria: «Una
buona notizia, se sarà confermata, anche se si tratta di risorse
vincolate a una serie di spese sanitarie».
Fin qui i giudizi fin
da ora positivi, anche se con tutta la cautela del caso. Perché «adesso
aspettiamo di vedere i numeri e le carte che arriveranno in Parlamento,
quelle definitive», precisa Bonaccini. Sempreché già contengano le
richieste che arriveranno da Bruxelles. «Per il momento - aggiunge Toti -
abbiamo valutato soltanto delle slide perché il testo non esiste. La
valutazione vera si farà quando vedremo nero su bianco i numeri e come
sono stati scritti».
Che non tutto possa filare liscio, e che la
legge di Bilancio possa nascondere sorprese sgradite, sembra che quasi i
governatori lo mettano in conto. E per questo ieri hanno già messo le
mani avanti. Perché è anche tra gli aspetti «extra sanitari» della
manovra per il 2017 che potrebbero spuntare nuovi tagli. Come le
limature, e magari qualcosa in più, che potrebbero arrivare dalla
spending review per le amministrazioni regionali. «Nessuno vuole
togliersi dalla responsabilità di contribuire alla spending review -
precisa ancora Bonaccini - ma dobbiamo evitare che il combinato disposto
tra qualche taglio reale e l’impossibilità di spendere risorse per la
spesa corrente o per gli investimenti, porti a un fermo nei bilanci
problematico». Spiega ancora Toti: «Il vero problema è sul bilancio non
sanitario, sui tagli previsti dal piano pluriennale di finanza pubblica.
Su questo aspetto la situazione è piuttosto preoccupante e ci
riserviamo di approfondire nelle prossime ore con il governo. Altrimenti
è veramente difficile chiudere i bilanci».