Il Sole 20.10.16
Il premier Renzi: missione simbolo dell’Europa del futuro
Dall’Italia fondi per 500 milioni
di Mar.B.
C’è
tanta Italia nella missione Exomars. Tutta tecnologia made in Italy
«frutto dell’eccellenza della filiera aerospaziale italiana, una filiera
completa civile e militare fatta di ricerca di base, di istituzioni e
di industrie come la Leonardo Finmeccanica e la Thales Alenia che ci
rende protagonisti in Europa e nel mondo. Un fatto di cui dobbiamo
essere orgogliosi», avverte il ministro dell’Istruzione, Università e
Ricerca Stefania Giannini. Che ieri a Roma dal Palazzo delle esposizioni
- collegato con la stazione spaziale Esa - ha più volte sottolineato il
ruolo italiano di leader della missione senza nascondere la sua
«scaramanzia» (in attesa del segnale definitivo che confermasse
l’ammartaggio). Una leadership confermata anche dall’impegno economico
dell’Italia in questa avventura spaziale di Exomars: il costo delle due
missioni su Marte - di cui questa in corso è l’«aperitivo» - almeno per
la parte europea è di 1,5 miliardi (il resto per una parte minore è a
carico della Russia). Di questi fondi investiti il 35% - oltre 500
milioni - arriva dall’Italia. «Regno Unito, Germania e Francia
contribuiscono insieme più o meno quanto l’Italia da sola», ha ricordato
dagli Usa anche il premier Matteo Renzi. Che ha parlato di una missione
«simbolo dell’Europa del futuro». Un impegno che ha in ogni caso un
grande ritorno economico per il Paese visto che ogni euro investito
nello spazio produce un ritorno di 3-5 euro . «La space economy è già
una realtà e l’Italia è uno dei pochi Paesi già all’avanguardia in
questo settore», ha spiegato l’amministratore delegato di Leonardo
Finmeccanica, Mauro Moretti che ieri ha ribadito l’intenzione di
investire ancora di più nello spazio : «Spero di dare una buona notizia a
breve - ha detto Moretti - forse molto prima della fine dell’anno» (Si
veda altro articolo a pagina 35). «Noi ci stiamo riposizionando sullo
spazio - ha concluso l’ad di Leonardo Finmeccanica - perché crediamo che
sia un investimento buono e riteniamo che tutti gli investimenti che
vanno in quella direzione possano dare risultati importanti».
«È
un momento storico e io sono orgoglioso per l’Agenzia spaziale italiana
che ha guidato questo sforzo in questi anni, del fatto che abbiamo
contribuito in modo decisivo a portare questa missione su Marte», ha
aggiunto il presidente dell’Asi Roberto Battiston che ha ricordato come
la ricerca sullo spazio sia «piena di rischi» e che anche in caso di
fallimento fa avanzare la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie.