mercoledì 19 ottobre 2016

Il Sole 19.10.16
Il sintomo americano dell’enigma italiano
di Paolo Pombeni

Come interpretare lo scoperto “endorsement” del presidente Obama a favore del nostro presidente del Consiglio?
La risposta è abbastanza semplice, solo che ci si rifletta un attimo: è il sintomo di un giudizio americano sulla fragilità italiana. Il governo Usa ritiene che sia in gioco la stabilità politica (e di conseguenza anche economica e sociale) del nostro paese. Quello che a loro appare l’enigma italiano.
Una grande potenza che gestisce una posizione “globale” si è sempre interessata di come vanno le cose nel mondo, soprattutto nei Paesi che giudica alleati importanti. Èuna storia lunga, dalla visita di De Gasperi negli Usa nel 1947 in avanti.
Ciò su cui vale la pena di interrogarsi è cosa può avere portato Obama ad una presa di posizione così esplicita e su un tema così peculiare come l’esito del referendum costituzionale.
In questa fase delicatissima, con quel che succede in Libia, con quel che succede fra Iraq e Siria, è più che ovvio che a Washington si giudichi rischioso uno scenario in cui la caduta dell’equilibrio che con tutti i suoi limiti è stato costruito da Renzi non lascerebbe il posto ad una alternativa credibile, ma più probabilmente ad un periodo non breve di scontri e lotte per decidere chi sarà il regista della nuova fase.
L’endorsement di ieri non è dunque solo un aiuto a Renzi, ma è al tempo stesso il sintomo di un giudizio molto severo che i gruppi dirigenti americani, forse dopo analisi condivise con altri gruppi dirigenti europei, formulano sul tessuto politico e civile dell’Italia. In definitiva non ci considerano all’altezza di gestire un passaggio che azzopperebbe la nuova classe dirigente messa in campo da Renzi senza che si possa vedere l’esistenza di una soluzione alternativa affidabile e credibile.
Si può discutere se questo giudizio sia fondato o meno, ma più che lamentarsi del fatto che è stato formulato varrebbe la pena di prenderne atto: da quelli che ne traggono beneficio, sapendo che è un apprezzamento a termine, perché se non ottemperano alle aspettative sulla stabilizzazione verranno abbandonati; da quelli che si sentono danneggiati, per capire che, se non sono in grado di dare un segnale di capacità di alternativa credibile come forza di governo, non potranno contare su quel consenso internazionale senza il quale nel mondo di oggi non si affrontano le prove che abbiamo davanti a noi.