mercoledì 19 ottobre 2016

Il Sole 19.10.16
Democratici
Pd, resta in salita il dialogo sull’Italicum

Forse oggi la prima riunione della commissione per le modifiche alla legge elettorale
Nel mirino c’è la manovra ma il bersaglio grosso resta il referendum. Mentre Renzi a Washington riceve l’endorsement di Barack Obama sulla riforma costituzionale, la minoranza dem attacca a testa bassa la legge di bilancio con argomentazioni analoghe a quelle delle opposizioni, ovvero ritenendola - per dirla con Mario Monti che ha anticipato il suo «No» alla riforma costituzionale - un’eleargizione elettorale». Insomma uno spot per sostenere il Sì, utilizzando - come dice Pier Luigi Bersani - «i peggiori strumenti polemici della destra» con riferimento al «fisco vampiro» evocato dal premier.
In un clima che diventa sempre più teso, sembra dunque avere pochissime chance il tentativo di conciliazione affidato alla commissione dem di cui fanno parte i capigruppo del Pd e anche un esponente della minoranza qual è Gianni Cuperlo, per verificare le possibilità di intesa sulle modifiche all’Italcum. Del resto non è un caso che a dieci giorni dalla direzione che l’aveva partorita al Nazareno, la commissione non si sia ancora riunita anche se non è da escludere che un primo incontro si tenga proprio oggi.
Il dado ormai è tratto. Bersani e Speranza hanno già detto che voteranno No, non avendo Renzi offerto disponibilità a modificare l’Italicum prima del voto sulla riforma costituzionale. Fino al 4 dicembre, comunque, non dovrebbero verificarsi altri scossoni nel Pd. Il partito del Nazareno sta organizzando la manifestazione del 29 ottobre (si punta a riempire piazza del Popolo a Roma) e dovrebbe far partire una mobilitazione con tanto di banchetti nelle città nei primi mesi di novembre. L’appuntamento clou sarà però dal 4 al 6 novembre a Firenze alla Leopolda, là dove Renzi nel 2011 lanciò per la prima volta l’obiettivo di riformare la Costituzione e che, nelle intenzioni del premier, dovrebbe ora dare il via al rush finale della campagna referendaria.