martedì 18 ottobre 2016

Il Sole 18.10.16
M5S. Per «eventi sul territorio» 108mila euro
Le spese di Di Maio diventano un caso
di Manuela Perrone

ROMA Una fronda di parlamentari contro di lui. E un’ondata di malumori contro la somma spesa in tre anni per «eventi sul territorio»: 108mila euro. Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, candidato premier in pectore del M5S con il placet di Grillo e Casaleggio jr, torna nell’occhio del ciclone dopo gli “incidenti” sul caso Roma. E il Movimento riprende a ballare intorno al dilemma della convivenza possibile tra l’utopia della democrazia diretta e dell’orizzontalità e il nodo della leadership.
A riaprire la ferita è stata l’anticipazione, sulla Stampa, del terzo capitolo del libro Supernova degli ex M5S Marco Canestrari e Nicola Biondo, che uscirà tra due mesi e che racconta di almeno 70 tra deputati e senatori in rivolta contro Di Maio (cui si rimproverano «troppe bugie» ed eccessivo personalismo) guidati dall’ortodosso Roberto Fico. Che però ha smentito: «Ricostruzioni fantascientifiche. Nel M5S non ci saranno mai correnti interne. Si lavora tutti a un obiettivo comune: cambiare il Paese e restituirlo ai cittadini praticando la democrazia diretta». Ma era stato Fico, a Palermo, a gridare dal palco: «Mai più leader». E non è un mistero che nel direttorio, insieme con Carla Ruocco e Carlo Sibilia, spinge per un ritorno alla “purezza originaria” del M5S. La senatrice Elisa Bulgarelli si è esposta attaccando il «leaderismo» e i «cerchi, cerchietti e cerchiolini di potere» che tradiscono «l’uno vale uno». Con lei la collega Paola Nugnes: «Il leaderismo mi fa schifo». Gli animi, è chiaro, restano surriscaldati. Da Milano trapela irritazione e l’invito a mantenere la calma. Grillo - che, preoccupato dalla lontananza del quorum, sta pressando gli iscritti per votare entro il 26 ottobre le modifiche a regolamento e non statuto - è atteso di nuovo a breve a Roma per ribadire l’appello a restare uniti.
«Nessuna guerra interna», ha assicurato Di Maio. Costretto a giustificare anche i 108.752 euro in tre anni spesi per «eventi sul territorio», documentati su maquantospendi.it, ripresi sul sito di “Supernova” e rilanciati da Repubblica.it. L’entità delle sue restituzioni è migliore rispetto a molti suoi colleghi, ma quella cifra fa discutere considerando che i parlamentari hanno treni e aerei pagati. «Sotto quella dicitura - ha spiegato, ricordando di rinunciare tra l’altro all’indennità di vicepresidente della Camera, al cellulare di servizio, all’auto blu e alle spese di rappresentanza - ci sono spese di vitto, di alloggio e anche di trasporti che non mi faccio rimborsare o non sono rimborsabili». Intanto va avanti. Ieri ha annunciato alla stampa estera il portale del M5S per il no al referendum e il tour mondiale #IoDicoNo: 13 tappe che culmineranno a metà novembre a Mosca. E sulla Siria ha affermato: «Non siamo filo-Usa né filo-Russia. I dittatori li devono destituire i popoli e l’unico che può combattere l’Isis in Siria è Assad».