Il Sole 15.10.16
Reportage da Chongqing
Dove nasce la futura «nomenklatura» cinese
di Rita Fatiguso
Chongqing
L’ultimo incubatore della nuova classe dirigente cinese è la
municipalità-monstre di Chongqing. Sorta dal nulla 20 fa, oggi ha 33
milioni di abitanti, è l’emblema del miracolo economico cinese e l’ex
fortino del segretario del partito locale, Bo Xilai, la prima testa
rotolata tre anni fa nel cesto del neopresidente del partito Xi Jinping.
Un plot degno di Shakespeare, con la moglie Gu Kailai condannata
all’ergastolo per l’avvelenamento del businessman inglese Neil Heywood e
il sodale capo della polizia, il mongolo Wang Lijun, reo di aver
scoperchiato il vaso di Pandora degli intrallazzi chiedendo asilo al
consolato Usa a Chengdu. Storie archiviate, apparentemente dimenticate.
Nel 2017, anno del gallo nell’oroscopo cinese, scocca l’ora del grande rinnovamento.
Cinque
dei sette uomini d’oro del Comitato permanente del Politburo (tranne il
presidente Xi Jinping e il premier Li Keqiang) lasciano per raggiunti
limiti di età, al pari di molti papaveri dell’Ufficio politico del
Politburo. Il processo di cooptazione è partito: anche Chongqing, terra
di scandali e corruzione, può diventare il fiore all’occhiello del
futuro della Cina. Xi Jinping, del resto, ha lavorato senza sosta al
consolidamento della sua leadership – a partire dal 18° Congresso
nazionale del partito che l’ha nominato nel 2012, una decina di
componenti del Comitato centrale sono finiti sotto inchiesta e, di
questi, sei sono stati condannati – ora deve rifondare il gruppo
dirigente e le province amiche nella sua carriera politica si stanno
rivelando importanti alleate. Tibet e Xinjiang hanno accolto,
rispettivamente, Wu Yingjie e Chen Quanguo, mentre Du Jiahao è stato
spedito nell’Hunan.
Chongqing, l’ultima nata tra le quattro
municipalità autonome (le altre sono Pechino, Shanghai, Tianjn) si sta
dimostrando non solo un hub economico esemplare in una fase di
rallentamento dell’economia cinese, ma anche l’alleata più preziosa, un
serbatoio di idee e di leader. Sì, proprio la città marchiata dallo
scandalo di Bo Xilai, sta diventando, di questi tempi, il capolavoro
politico di Xi.
Dal 24 al 28 ottobre Pechino ospita il Plenum dei
200 membri del Comitato centrale comunista, la sessione che deve
preparare il terreno del XIX Congresso che a fine 2017 formalizzerà il
post era-Xi Jinping. Ebbene, «The CPC in Dialogue with the World» 2016,
lo strumento di dialogo tra Partito comunista cinese e resto del mondo,
un evento super blindato per pochi intimi, dedicato – quest’anno – alla
governance globale, è stato organizzato proprio a Chongqing, la
megalopoli che si snoda tra il fiume Yangze e il fiume Giallo e che
continua a crescere a doppia cifra (11% nel 2015). Incontro al quale il
Sole 24 Ore è stato invitato a partecipare, insieme a pochissimi altri
media occidentali, osservatorio privilegiato di vecchi e nuovi leader,
stelle cadenti e stelle nascenti del partito comunista cinese. Cartina
di tornasole dei cambiamenti in corsa e della Cina che verrà.
Nella
Diaoyutai di Yashou (il vecchio nome di Chongqing) si intuiscono
movimenti che entro l’anno si concretizzeranno in nuove posizioni. Una
pedina estremamente importante, intanto, per la nomenklatura cinese e la
mappa personale di Xi, è quella della propaganda. Liu Yunshan, che ha
ceduto la carica a Liu Qibao, diventando il quinto uomo più importante
della Cina, l’anno prossimo lascerà e il suo discorso a Chongqing ha
lasciato trapelare una sorta di stanchezza di fondo. Huang Kunming, al
contrario, classe 1956, dall’ottobre 2013 vice capo del Dipartimento
della Propaganda del Partito Comunista Cinese, fidatissimo di Xi,
avendolo seguito per tutto il Fujian e lo Zhejiang durante i suoi vari
incarichi, è considerato un associato del New Zhejiang Army, la cordata
di Xi. Potrebbe prendere il posto di Liu Qibao, pronto per la pensione.
Huang è il teorico dei cinque concetti di sviluppo della Cina e, anche
per questo, ha avuto l'onore di aprire la seduta plenaria dell'evento di
Chongqing con un discorso estremamente rigoroso sull'apporto della Cina
allo sviluppo della governance del Pianeta.
Un altro Huang, Huang
Qifan, classe 1952, è l’attuale sindaco di Chongqing, dal lontano 2010.
Anche lui è di Zhuji, provincia dello Zhejiang. Si è fatto le ossa
nella Pudong New Area di Shanghai nel 1993. Tra un incarico e l’altro a
Shanghai Huang ha conseguito un Mba alla China Europe International
Business School (Ceibs). Huang è un sopravvissuto, è stato sindaco con
quattro segretari/imperatori: Guoqiang, Wang Yang, Bo Xilai e Zhang
Dejiang, ma è stato anche l’ideatore e propugnatore del modello
economico Chongqing. Orgoglioso di tutto ciò, ha ribadito nel suo
intervento la valenza del modello sperimentato nella sua municipalità.
Nonostante l’età anagrafica, si dice che Xi voglia farlo Governatore
della Banca Centrale al posto di Zhou Xiaochuan.
Infine, la
“perla” Sun Zhengcai, dal novembre 2012 segretario del Partito Comunista
di Chongqing. Sun è il più giovane tra i 18 componenti del Politburo
del Partito comunista cinese, e uno degli unici due nati dopo il 1960,
l’altro è Hu Chunhua, capo del partito del GuangDong, oggi meno lanciato
ma non certo fuorigioco.
Sun ieri ha aperto l’evento di Chongqing
con un discorso da vero leader in cui ha propugnato il concetto
dell'apertura della Cina al mondo come elemento innovativo. È un
candidato promettente per i leader di sesta generazione del Partito
Comunista, se andrà al potere nel 2022 dovrà reggere per un altro
decennio. Dalla Scuola del Partito del Comitato centrale di Chongqing
arriva anche il monito di Sun Wei contro la presunta “resistenza
passiva” di alcuni funzionari, la sesta Sessione plenaria del Partito
comunista istituzionalizzerà la lotta alla corruzione ma anche
presenterà un report all’ufficio politico, sul tema. E su un altro lotto
di corrotti del Comitato Centrale »Su Shulin, ex governatore del
Fujian, il capo del partito del Liaoning Wang Min, l’ex commissario
politico dell’aeronautica Tian Xiusi e l’ex sindaco di Tianjin Huang
Xingguo – calerà la scure dell’anticorruzione.