il manifesto 4.10.16
Baobab, dopo lo sgombero niente. «La giunta è assente sui migranti»
Roma. «Nel giorno del ricordo delle vittime dei naufragi solo retorica e indifferenza»
di Irene Mossa
ROMA
«Oggi è la giornata in memoria delle vittime dell’immigrazione, nata in
ricordo del naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013 in cui persero la
vita 356 migranti. Noi siamo stufi di veder commemorare i morti da
parte di chi non fa nulla per i vivi». C’è rabbia nelle parole di Andrea
Costa, tra i coordinatori della rete di supporto dell’ex centro Baobab
di via Cupa a Roma, il presidio solidale per l’assistenza ai profughi
creato da un gruppo di volontari e sgomberato venerdì dalla polizia.
Ieri, in una conferenza stampa, gli attivisti del centro, diventato uno
dei pochissimi punti di riferimento per i rifugiati – soprattutto
eritrei – a Roma, hanno spiegato «cosa la politica ha fatto, o meglio
non ha fatto, per i migranti in transito nella capitale».
«L’ex
Baobab andava chiuso, non era una situazione dignitosa né tollerabile
per persone in cerca di aiuto», ha detto Costa, «ma per trovar loro una
sistemazione migliore. Invece, dopo lo sgombero forzoso,
l’amministrazione capitolina non ha fatto niente, tranne mettere a nudo
la sua inadeguatezza». Le critiche dei volontari vanno tutte alla giunta
cinquestelle.
Al suo insediamento, a metà giugno, la sindaca si
era impegnata a trovare una soluzione al problema dei migranti «entro
una settimana». Promesse non mantenute. Come quelle arrivate
dall’assessora alle politiche sociali, Laura Baldassarre: «Aveva
assicurato la costruzione di una tendopoli, in aggiunta alle poche
strutture offerte dal Comune, l’alloggio Caritas sulla Casilina e quelli
della Croce Rossa. Ma il 9 settembre ha annunciato che non si poteva
fare, perché la Protezione Civile era impegnata con il terremoto di
Amatrice». L’assessore, ha aggiunto Costa, «ora ha dichiarato di aver
trovato fondi per metter su un altro centro, anche se le soluzioni da
noi proposte, come l’utilizzo del centro ittiogenico sulla Tiburtina,
sono state scartate. Ci auguriamo che dall’amministrazione arrivi
qualcosa di concreto».
In realtà, secondo i volontari,
l’accoglienza e la tutela delle persone vulnerabili non sono una
priorità per la giunta Raggi. Invece «è indispensabile dare una risposta
a una questione delicatissima, che merita di essere gestita con serietà
e risorse adeguate». Per ora, l’unica certezza è che 150 migranti, a
cui l’ex Baobab forniva un minimo riparo, non hanno alternative alla
strada. Molti di loro erano ieri alla conferenza stampa. A ricordare con
la loro presenza l’urgenza della realtà, molto lontana dalle parole
delle cerimonie commemorative.