il manifesto 2.10.16
Un Cane a due code contro il razzismo
di L. Mag.
Budapest
Pur di fermare Orbán e la deriva xenofoba in cui sta trascinando
l’Ungheria hanno messo in campo tutto, anche un Cane a due code. Si
chiama così infatti il movimento che, insieme ai partiti di opposizione,
cerca di contrastare la politica «di odio verso i migranti» del
governo. E lo fa usando come arma l’ironia. Nato nel 2006, il Magiar
Kétfarkú Kutya Part, il partito ungherese del Cane a due code prova a
far breccia nelle paure degli ungheresi ridicolizzando la massiccia
campagna con cui l’esecutivo prova invece da mesi a convincerli a votare
«No» al referendum di oggi sulle quote di richiedenti asilo che il
paese dovrebbe accogliere.
Ai tanti cartelli governativi che
tappezzano Budapest e le altre città e in cui i migranti vengono
descritti come un pericolo per la società, gli attivisti del Kutya Part
rispondono con altrettanti poster con messaggi ironici e
sdrammatizzanti: «Sapevi che Bruxelles è una città?», oppure «Sapevi che
un ungherese in media vede più Ufo che migranti nel corso della propria
vita?». Una campagna che si pone come obiettivo quello di abbassare una
tensione cresciuta oltre ogni limite proprio a causa di tanti messaggi
xenofobi della Fidesz, il partito di governo nazional-populista , e
dell’ultradestra di Jobbik.
Nella speranza di riuscire a
convincere il maggior numero di persone a disertare le urne, invalidando
così il referendum per la mancanza del quorum. Impresa non del tutto
impossibile, dato che il quesito voluto a tutti i costi da Orbán ha
spaccato il paese e più della metà degli elettori fin o a ieri sera non
sapeva ancora se recarsi alle urne oppure no.
Ma in queste ore in
cui c’è davvero poco da ridere, contro Orbán scende in piazza anche
tanti ungheresi. Venerdì migliaia di persone hanno riempito la piazza
davanti al parlamento esibendo cartelli a favore dell’Europa e dei
migranti. «Siamo tutti persone», «restiamo umani», c’era scritto su
cartoni tenuti alti sopra la testa di manifestanti. All’iniziativa hanno
partecipato circa cinquemila persone, che per Budapest non sono certo
poche. E per questa mattina è prevista sempre a Budapest una nova
manifestazione contro il referendun e a favore dell’Europa.