il manifesto 11.10.16
Un posto al volante solo per chi vota Sì
A proposito dell’editoriale di Scalfari di domenica scorsa: “In democrazia sono pochi al volante e molti i passeggeri.”
L'oligarchia
scalfariana. In democrazia i cittadini non devono rassegnarsi a essere
passivi passeggeri, ma per realizzare questo obiettivo bisogna superare
il capitalismo e realizzare il socialismo
di Valentino Parlato
Eugenio
Scalfari è persona tenace e combattiva e non molla nella sua battaglia
per l’oligarchia, ai suoi occhi realistica espressione della democrazia.
Ma in tutti i dizionari, enciclopedie e saggi di scienze politiche e
costituzionali l’oligarchia viene duramente condannata: l’oligarchia,
cioè il governo dei pochi è il contrario della democrazia che è il
governo del popolo, cioè di tutti i cittadini, come si legge anche nella
Costituzione italiana. Questa tesi Scalfari l’aveva già espressa nel
suo editoriale di domenica 2 ottobre e l’ha ribadita domenica scorsa 9
ottobre con un editoriale dal titolo “In democrazia sono pochi al
volante e molti i passeggeri.”
Sul
manifesto, che ha qualche anno in più di Repubblica, potremmo usare lo
stesso titolo, ma per denunziare lo stato presente delle cose, per
sostenere che in democrazia i cittadini non debbono rassegnarsi a essere
passivi passeggeri, ma debbono avere le mani sul volante e che per
realizzare questo obiettivo bisogna superare il capitalismo e realizzare
il socialismo. So bene che Scalfari, magari con un sorriso di
sufficienza, ci risponderebbe che con la gloriosa rivoluzione d’ottobre
solo Stalin aveva le mani sul volante: non c’era una oligarchia, governo
di pochi, ma una dittatura, governo di uno solo e Scalfari ricorda
certamente la radiazione dal Pci di quelli del manifesto che non
volevano l’oligarchia. Il nostro gruppo voleva e vuole, come si tenta
fin dai tempi della rivoluzione francese, una società nella quale i
cittadini e soprattutto i lavoratori abbiano voce in capitolo e la
sovranità appartenga a loro e non ai pochi oligarchi che con la forza si
sono conquistati un posto al volante e che ora al referendum del
prossimo 4 dicembre voteranno Sì, come temo voglia fare anche Scalfari.
Quindi
mi dichiaro decisamente contrario all’oligarchia scalfariana, ma mi
viene il dubbio che una personalità come la sua che ha studiato e
conosce la società italiana ci voglia dire: «Cari italiani, siamo in un
sistema capitalistico nel quale l’unica forma di democrazia possibile è
l’oligarchia, il governo di pochi, (un po’ meglio della dittatura, dice
lui), contentatevi e non cadete nella vecchia trappola del socialismo».
Parola di Scalfari.