Corriere La Lettura 9.10.16
Nell’antichità Un crocevia commerciale e strategico
di Livia Capponi
Karkemish
è un’antica città sulle sponde dell’Eufrate, sul confine attuale fra
Siria e Turchia. Contesa dai popoli fin dal Neolitico per la sua
importanza strategica di snodo commerciale, è stata sede di grandi
battaglie nella storia del Vicino Oriente. Di lei parlano già le
tavolette di Ebla nel III millennio avanti Cristo e, dagli archivi di
Mari e Alalakh, risalenti al 1800 a. C., sappiamo che era una città
Stato indipendente, governata da un re, e un importante centro per il
commercio del legname.
Intorno al 1600 a. C. fu inglobata nel
regno nord-mesopotamico di Mitanni, unione di tribù guerriere di
Hurriti, e nel 1350 fu conquistata dal re ittita Suppiluliuma I, che vi
insediò uno dei suoi figli, Piyassili, come viceré, a costruire un polo
ittita in Siria settentrionale. Crollato l’impero, la città rimase
un’importante capitale neo-ittita dal XII all’VIII secolo. La dea
patrona era Kubaba, signora dalla lunga veste che veniva rappresentata
con uno specchio in mano, accompagnata dal dio Karhuha, associato alla
caccia.
Nel 717 a. C. Karkemish fu conquistata dal re Sargon II,
autore della massima espansione dell’Assiria, ma continuò a rivestire un
ruolo di rilievo fino al 605 a. C., quando fu il teatro della battaglia
campale in cui il babilonese Nabucodonosor II sconfisse, con un attacco
a sorpresa, l’esercito del faraone Necao II, alleato degli Assiri, come
raccontano la Cronaca babilonese e il libro biblico di Geremia. Necao,
che nel 609 a.C. aveva già sconfitto e ucciso il re di Giudea Giosia
nella battaglia di Megiddo (intorno a cui nacque l’immagine biblica di
Armageddon), mirava a contenere l’avanzata babilonese in Siria,
tagliando le rotte commerciali a cavallo dell’Eufrate. Dopo la vittoria,
Nabucodonosor salì al trono, fondando un impero ricchissimo che andava
dall’Egitto alla Persia, dall’Asia Minore al Golfo Persico; la sua
conquista di Gerusalemme nel 586 a. C. diede inizio alla cosiddetta
«cattività babilonese» del popolo ebraico.
In seguito Karkemish
divenne parte dell’impero persiano, mentre nel successivo periodo
ellenistico fu chiamata Europos come la città macedone da cui veniva il
re Seleuco I, e continuò ad essere crocevia commerciale e militare fino
al primo periodo islamico.