Corriere 9.10.16
Quegli strani record di una scuola invecchiata
di Danilo Taino
Si
sa che in Italia l’età media delle e degli insegnanti della scuola
media primaria e secondaria è alta. E che in maggioranza si tratta di
donne è pure qualcosa che tutti vedono regolarmente. È il risultato di
quella che un tempo era spesso considerata un’attività non
particolarmente importante e comunque non attraente. È vero un po’ in
tutta Europa. Ma in Italia in misura eccezionale: in assoluto più che in
ogni altro Paese della Ue, e di gran lunga — rivelano le statistiche
appena pubblicate da Eurostat. Le quali, a ben guardarle, suggeriscono
anche che la scuola italiana ha in fondo tratti un po’ «socialisti», o
almeno si trascina un’eredità del genere.
Nella scuola primaria
(le elementari), il 32,4% degli insegnanti dell’Unione Europea ha più di
50 anni; il 18% ne ha tra i 55 e i 59 e il 6% ne ha più di 60 (dati al
201 4). Le percentuali in Italia sono: 52,7; 32,5; 14,5 . Degli altri 27
Paesi Ue, quello con il maggiore numero di insegnanti cinquantenni è la
Bulgaria, con il 42,4% : dieci punti meno dell’Italia. Nella scuola
secondaria (medie e superiori), i professori italiani ultracinquantenni
sono addirittura il 57,5% ; il 39% ha tra i 55 e i 59 anni; e il 17,5%
supera i 60. Le percentuali della media Ue sono rispettivamente: 38,1;
23,4; 9 . Almeno metà degli insegnanti delle scuole italiane ha insomma
studiato trenta e più anni fa: probabilmente uno degli ostacoli al
cambiamento e all’innovazione.
Nei 28 Paesi della Ue, le donne
sono l’ 84,7% degli insegnanti nell’istruzione primaria e il 64% in
quella secondaria. In Italia, però, gli insegnanti delle elementari sono
per il 95,9% femminili. Una quota di donne superiore si trova solo in
Lituania ( 97,1 ), Ungheria ( 97 ) e Slovenia ( 96,9 ). Il Paese con un
corpo insegnante più bilanciato per genere nell’istruzione primaria è la
Danimarca: solo il 69,1% di donne. La situazione non cambia molto nelle
scuole medie e superiori. In Italia, il 71,2% del corpo insegnante è
femminile. È curioso notare che i Paesi europei con una quota di
professoresse (donne) superiore a quella italiana sono tutti ex del
socialismo reale dei tempi sovietici: Lettonia ( 82,7% ); Lituania (
81,6 ); Bulgaria ( 79,3 ); Estonia ( 77,1 ); Croazia ( 75,4 ). Realtà
che vale sia per la primaria sia per la secondaria. Può naturalmente
essere del tutto casuale e non significare nulla. Ma può anche essere la
coda lunga di approcci simili all’istruzione.