giovedì 6 ottobre 2016

Corriere 5.10.16
E sul bilancio l’Ala di Verdini salva ancora l’esecutivo
di Monica Guerzoni

ROMA «La minoranza del Pd si è svegliata dal letargo e si è accorta che le riforme passano solo grazie a noi», ride sornione il verdiniano Lucio Barani. Siete ufficialmente in maggioranza? «Certo, da settimane... Pure i ciechi e i sordi se ne sono accorti». Senza i voti di Denis Verdini la maggioranza non sarebbe riuscita ad approvare il Rendiconto 2015 e l’Assestamento 2016, due provvedimenti fondamentali per i conti pubblici. Il Pd, che ha rischiato brutto anche per le assenze dei suoi, tira un sospiro di sollievo. E la minoranza legge nei numeri la prova dell’ingresso dei verdiniani in maggioranza. Per Roberto Speranza è «un grave errore» e l’ex capogruppo sprona Renzi a venire allo scoperto: «Perché si nasconde? Abbia il coraggio di dirlo pubblicamente». Miguel Gotor si è convinto che «le prove tecniche del partito della nazione sono in fase avanzata» e teme che Renzi voglia trasformare il Pd nel perno di «un cartello trasformista, che va da Alfano a Verdini». I tabulati del doppio voto di ieri, il cui significato è rafforzato dalla presenza del quorum, dicono che sul Rendiconto, voti richiesti 141, i si sono stati 142, i contrari 3 e gli astenuti 2. Sull’Assestamento, quorum a 142, i si sono stati 143, i no 92 e gli astenuti 3. In entrambe le votazioni i senatori di Ala sono stati determinanti, una solida scialuppa con a bordo una decina di verdiniani. Voti aggiuntivi, che non cambiano la maggioranza ma riaprono il fronte di scontro nel Pd. «Ci trattano da sabotatori — lamenta il bersaniano Federico Fornaro — invece la barca sta a galla grazie a noi».
il M5S non smette di accusare il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, di avere «speso soldi dei contribuenti in Sud America per fare comizi a favore del Sì». La Farnesina è stata costretta a intervenire per ribadire «l’invito a mantenere una totale neutralità a tutta la rete diplomatica consolare» in vista del 4 dicembre. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha smentito qualunque partecipazione degli ambasciatori alle manifestazioni organizzate durante il viaggio della Boschi.
dal Corsera