Corriere 5.10.16
E sul bilancio l’Ala di Verdini salva ancora l’esecutivo
di Monica Guerzoni
ROMA
«La minoranza del Pd si è svegliata dal letargo e si è accorta che le
riforme passano solo grazie a noi», ride sornione il verdiniano Lucio
Barani. Siete ufficialmente in maggioranza? «Certo, da settimane... Pure
i ciechi e i sordi se ne sono accorti». Senza i voti di Denis Verdini
la maggioranza non sarebbe riuscita ad approvare il Rendiconto 2015 e
l’Assestamento 2016, due provvedimenti fondamentali per i conti
pubblici. Il Pd, che ha rischiato brutto anche per le assenze dei suoi,
tira un sospiro di sollievo. E la minoranza legge nei numeri la prova
dell’ingresso dei verdiniani in maggioranza. Per Roberto Speranza è «un
grave errore» e l’ex capogruppo sprona Renzi a venire allo scoperto:
«Perché si nasconde? Abbia il coraggio di dirlo pubblicamente». Miguel
Gotor si è convinto che «le prove tecniche del partito della nazione
sono in fase avanzata» e teme che Renzi voglia trasformare il Pd nel
perno di «un cartello trasformista, che va da Alfano a Verdini». I
tabulati del doppio voto di ieri, il cui significato è rafforzato dalla
presenza del quorum, dicono che sul Rendiconto, voti richiesti 141, i si
sono stati 142, i contrari 3 e gli astenuti 2. Sull’Assestamento,
quorum a 142, i si sono stati 143, i no 92 e gli astenuti 3. In entrambe
le votazioni i senatori di Ala sono stati determinanti, una solida
scialuppa con a bordo una decina di verdiniani. Voti aggiuntivi, che non
cambiano la maggioranza ma riaprono il fronte di scontro nel Pd. «Ci
trattano da sabotatori — lamenta il bersaniano Federico Fornaro — invece
la barca sta a galla grazie a noi».
il M5S non smette di
accusare il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, di avere «speso
soldi dei contribuenti in Sud America per fare comizi a favore del Sì».
La Farnesina è stata costretta a intervenire per ribadire «l’invito a
mantenere una totale neutralità a tutta la rete diplomatica consolare»
in vista del 4 dicembre. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha
smentito qualunque partecipazione degli ambasciatori alle manifestazioni
organizzate durante il viaggio della Boschi.
dal Corsera