venerdì 28 ottobre 2016

Corriere 28.10.16
Barbara Palvin
«Sono sempre in lotta con il mio corpo
Invidio gli amici che possono mangiare»
di Maria Teresa Veneziani

Si attarda per farsi un selfie e lo posta. «Sì, ammette, I am very addicted (dipendente) dai social media». Non mi piace molto, ma devo farlo. C’è scritto nei contratti. Barbara Palvin, 23enne, ungherese, è una delle modelle di nuova generazione (3,9 milioni di follower). Invitata alla mostra del cinema di Venezia in quanto volto de L’Oreal Paris e «ambassador» (testimonial è già superato) di Philosophy by Lorenzo Serafini, griffe che l’ha vestita per il red carpet e l’ha fatta passeggiare in riva al mare, approfittando della presenza di un plotone di fotografi arrivati lì per il consueto battesimo in acqua della madrina del festival, Sonia Bergamasco. «Mi sono molto agitata. Mi aspettavo 3 o 4 fotoreporter. Me ne sono trovata davanti 30-40, urlanti», ride. Barbara Palvin è stata notata per strada a Budapest quando aveva 13 anni. Il debutto sulle passerelle con Prada nel 2010, quindi l’approdo da Chanel, Giorgio Armani, Miu Miu, Vivienne Westwood, e molti altri. Nel 2012 la consacrazione nel ruolo di «angelo» di Victoria’s Secret, accanto a top come Adriana Lima e Alessandra Ambrosio. Occhi chiarissimi e sguardo mutevole, è perfetta per le foto di bellezza.
L’incubo del tappeto rosso
Sfilate, campagne, red carpet, qual è il lavoro più difficile? «Sono tutti diversi. Gli shooting per le pubblicità sono più facili, non sei nervoso, ma a volte capita di dover posare in situazione estreme o anche un po’ pericolose. Niente, però, fa paura come il tappeto rosso, ti sembra lunghissimo, senti una palla nello stomaco, sei ripresa da tutte le angolazioni». Definisce «killer» la sfilata di Gisele Bündchen nello stadio di Rio. «Vorrei camminare come lei». Gisele appartiene alle ultime modelle star, come lo furono negli Anni Novanta Naomi, Cindy, Linda... Poi l’anonimato. Con le modelle da una, massimo tre stagioni e via. Ora, però, qualcosa sta cambiando. Vengono di nuove chiamate con nome e cognome: Gigi Hadid a Kendall Jenner...
«Merito dei social media», racconta Barbara. Le più famose? «C’è Cara Delevingne e poi ci sono io. Chissà come la prende Cara» scherza, sottolineando così la somiglianza con la top che ha potuto permettersi il lusso di dire basta alle passerelle «troppo stressanti». Come si costruisce una carriera? «Diciamo molti no», interviene l’agente che non la lascia un attimo.
La battaglia con il peso
Arriva la limonata. Barbara la sorseggia e fa una smorfia. «È amara. Posso avere dello zucchero? Sono in lotta con il mio corpo — confessa — ho dovuto perdere peso per tornare in forma. Sono sempre stata magrissima, ma dai 18 ai 19 anni ho avuto un cambiamento incredibile, il mie curve sono andate fuori controllo. E ora il corpo sta di nuovo cambiando... Era accaduto anche a mia madre quando sono nata io. Me lo dice sempre». La magrezza è un imperativo per una modella? «La personalità è importantissima, ma lavoriamo con corpo e volto. Mi vergogno e mi sento molto in colpa quando non riesco a tenere sotto controllo il peso. Ho dovuto cambiare alimentazione. Ho rinunciato al junky food che mi piace tanto. Sto cercando di mangiare in modo sano, privilegiando verdura e frutta. E mi costringo ad andare in palestra 3 o 4 volte la settimana, qualche volta anche due volte al giorno, ma provo grande invidia per i miei amici che mangiano un sacco e non fanno niente». A proposito di corpo, che cosa significa essere un «angelo» in lingerie? «Da tre anni non sfilo più per Victoria’s — chiarisce —. Quando lo facevo era divertente ma a quel tempo non avevo un buon rapporto con il mio corpo. Ora sono più serena». La magrezza esasperata di alcune modelle può diventare pericolosa per le ragazze fragili che si ammalano per imitarne la silhouette, tra l’altro spesso manipolata. «Il photoshop non è colpa delle modelle. Ma sento molto la responsabilità nei confronti delle teenager che mi guardano come un esempio. Sto molto attenta a non postare foto con alcolici e fumo».
Snapchat solo per gli amici
I social sono una costante nella sua vita. Anche durante l’intervista pubblica una foto. «Sono su Instagram e Twitter per i fan. E condivido Snapchat solo gli amici». Esiste l’amicizia tra colleghe? «Sì, se non sei troppo competitiva. Le mie due migliori amiche sono modelle, Soo Joo Park e Stella Maxwell». Sulla definizione di sex appeal non ha dubbi: «Sicurezza in se stessi e sense of humor». Va fiera del suo sarcasmo «ma negli Stati Uniti il mio umorismo non sempre viene compreso». Altre qualità? «Mi dicono che sono molto diplomatica: dopo le superiori volevo fare l’avvocato ma ho rinunciato all’idea perché sono più portata per matematica e fisica». Ha già deciso che ricomincerà a studiare finanza ed economia. «Voglio lavorare nella società di consulenza di mia sorella», dice sicura.
«Odio fare shopping»
Ha trascorso le vacanze a casa, in Ungheria, «per restare vicina alla nonna che ha festeggiato 94 anni». Nel tempo libero vede gli amici e canta in ungherese. Non va in discoteca? «Poco, quel tempo è passato. Sono diventata pigra». Ha un armadio pieno di vestiti ma «odio fare shopping. Quando vado in uno store compro quel che mi serve e voglio uscire subito». A casa veste come le coetanee, comoda. «Però quando indosso capi eleganti come questo — continua, sfiorando l’abito bianco di pizzo con collo un po’ vittoriano — ti senti subito diversa, siedi composta e cammini in modo più elegante. Alla mostra del cinema di Venezia hanno dominato le modelle prestate al cinema, da Lily Rose Depp a Suki Whaterhouse. Anch’io vorrei fare cinema» ammette. Al Lido è arrivato sola. È più facile fidanzarsi quando si è modelle? «A volte gli uomini si spaventano. Bisogna sapere tenere separati lavoro e vita privata». Come si vede tra dieci anni? «Sposata con figli, ma devo trovare il marito». Bianca Balti, di passaggio sulla terrazza dell’hotel Excelsior si ferma a salutarla». Barbara la guarda allontanarsi: «Magari avessi il suo corpo».