Corriere 24.10.16
Xi Jinping, un «leader supremo» per una Cina che serra i ranghi
di Guido Santevecchi
Dal
novembre del 2012 Xi Jinping è Segretario generale del partito
comunista cinese e presidente della Commissione centrale militare. Nel
2013, come prevede il rituale, è stato eletto presidente della
Repubblica. In questi quattro anni ha costituito una decina di gruppi
guida che decidono tutto, dall’economia alle scelte sportive. E li
dirige tutti personalmente. Si è ritagliato anche il ruolo di Comandante
del centro operativo delle forze armate. È diventato ormai un luogo
comune dire che nessuno a eccezione di Mao aveva mai concentrato tanto
potere in Cina. Ma forse queste cariche non gli bastano, gli serve un
titolo che lo distingua. E ora è arrivato l’appello a elevare lo status
del presidente definendolo «lingxiu», equivalente di leader (supremo).
La
proposta viene dalla Tribuna del popolo , rivista collegata al
Quotidiano del popolo e quindi ispirata da molto in alto. Il
ragionamento è che la Cina ha bisogno di un uomo forte al timone in
questi tempi di grandi sfide interne e globalizzate. Ed è significativo
che l’articolo sia stato pubblicato mentre a Pechino si riunisce da oggi
per quattro giorni il Plenum del Comitato centrale del Partito
comunista, composto da circa duecento alti dirigenti. Questo Plenum è
anche una sorta di versione cinese delle primarie per le nuove cariche
nel Politburo e al vertice dello Stato che dovrebbero essere decise a
novembre 2017 nel XIX Congresso del partito. Perché Xi Jinping avrebbe
bisogno di farsi chiamare leader se è già il presidente di tutto in
Cina? Sta emergendo che i suoi ordini non sono sempre eseguiti nelle
province e a volte nemmeno al centro: basta pensare all’aumento continuo
del debito (ormai al 250% del Pil) che Xi aveva stigmatizzato come
suicida e a una protesta pubblica di veterani dell’esercito scontenti
del trattamento, svolta a inizio mese vicino a Tienanmen. Ci sono
resistenze aperte o passive ai piani politico-economici del presidente,
per questo Xi ha appena invocato «una nuova Lunga marcia» della quale
ovviamente vorrebbe essere il capo. Intanto da oggi in un luogo segreto
si tiene il Plenum-primarie.