mercoledì 19 ottobre 2016

Corriere 19.10.16
Il negoziato e quei dubbi dei tecnici di Bruxelles
di Ivo Caizzi

BRUXELLES La Commissione europea ha fatto trapelare vari dubbi sulla compatibilità con le regole Ue della bozza del Bilancio 2017, ricevuta lunedì scorso da Roma. Ma Bruxelles ha escluso commenti ufficiali almeno nelle due settimane previste per un eventuale rigetto della manovra italiana, che non avrebbe precedenti e al momento nessuno pronostica. Il settore controllo dei bilanci, guidato dall’eurosocialista francese Pierre Moscovici sotto la supervisione del vicepresidente della Commissione l’europopolare lettone Valdis Dombrovskis, e con il contributo degli euroburocrati di Marco Buti, continua a trattare con il ministero dell’Economia di Pier Carlo Padoan, che ha espresso la convinzione di poter risultare «in regola».
I conti dell’Italia vengono considerati «un caso complicato, difficile», ma resterebbe «la volontà di mantenere il dialogo e trovare un accordo». Così fonti della Commissione hanno sintetizzato il dialogo «sereno e costruttivo» sulla manovra 2017. Anche perché i commissari Ue eseguono valutazioni e propongono. Le decisioni sui bilanci nazionali verranno prese a livello politico di fatto tra il summit Ue dei capi di Stato e di governo, che inizia domani a Bruxelles, e i prossimi Eurogruppo Ecofin dei ministri finanziari. Il precedente dei deficit eccessivi di Spagna e Portogallo rende improbabile una attitudine sanzionatoria. Non sono invece da escludere richieste di correzioni e richiami. La Commissione ha fatto sapere che esistono «delle regole da rispettare e non si può dare luce verde a qualsiasi cifra». I dubbi di Bruxelles sull’Italia riguardano il deficit eccessivo, il mancato contenimento del debito, le previsioni di crescita ottimistiche, l’incertezza di entrate una tantum, il condono fiscale, le interpretazioni delle circostanze eccezionali (migranti e terremoto) con il relativo importo della flessibilità di spesa richiesta.