Corriere 16.10.16
Pechino contro lo smog usa tecnologia militare
di Guido Santevecchi
PECHINO
Da giorni la capitale della Cina e le sue regioni settentrionali
soffocano nella nebbia sporca. Non un problema nuovo. Innovative sono le
giustificazioni e le contromisure del governo, che per combattere il
fenomeno ha schierato apparecchiature militari. L’autunno è tiepido, non
ci sono i termosifoni che disperdono polvere di carbone, ma il PM 2,5 è
da fine settembre a livelli superiori a 350 (sopra 20 è nocivo).
L’ultima trovata delle autorità è il NARS: un sistema sviluppato
dall’esercito, basato su tecnologia nucleare, biologica e chimica che
permette di rilevare le fonti di inquinamento con un’accuratezza tra 1 e
3 km e di mostrare la percentuale di contributo a quella che qui
chiamiamo «Airpocalypse».
Il NARS, informa la stampa governativa, è
in azione a Pechino dal 12 settembre. Finora era stato usato per fini
militari (individuazione di bersagli forse). Ci si chiede se, scoperte
le fabbriche e le centrali a carbone che più avvelenano, le autorità
impiegheranno i carri armati per spianarle. Prima dei tank ieri notte è
arrivata in soccorso la pioggia. La situazione nella capitale però
peggiora. Nel 2015 sono stati registrati 179 giorni di inquinamento
insopportabile, di cui 42 «grave»: i pechinesi possono respirare
all’aperto senza maschera un giorno su due. Qui tutti ricordano il
settembre 2015 : per pulire il cielo per la parata dei 70 anni dalla
vittoria sul Giappone il governo fece fermare per due settimane
centinaia di fabbriche.