domenica 18 settembre 2016

Repubblica Cult 18.9.16.
Le terribili psicosi nascoste in uno sballo
Due psichiatri ricostruiscono nei dettagli le conseguenze provocate dall’uso delle principali sostanze sintetiche immesse sul mercato nero
di Massimo Ammaniti

La discussione che si è accesa con la proposta di legge sulla legalizzazione della marijuana riporta in primo piano l’uso delle droghe e le possibili conseguenze sullo stato mentale dei giovani. Per comprendere la complessità del problema giunge a proposito Le psicosi sintetiche curato da due psichiatri, Gilberto Di Petta e Danilo Tittarelli. Un primo chiarimento sul titolo del libro, cerca di far luce sulle psicosi sintetiche che possono insorgere quando si faccia uso di droghe, che non riguardano tanto la marijuana, quanto le nuove sostanze chimiche immesse nel mercato nero oppure le piante ibridate, nelle quali il contenuto elevato di tetraidrocannabinolo provoca, in associazione con altre sostanze, lo “sballo”.
Il libro riprende gli scritti classici, tutti di indirizzo fenomenologico, che approfondivano il tema delle psicosi sperimentali. In primo luogo il contributo, addirittura del 1935, dello psichiatra Enrico Morselli che assunse la mescalina, una sostanza allucinogena, per descrivere gli effetti sperimentati personalmente su di sé. Il racconto è drammatico, i colori si cominciano ad alterare, gli oggetti oscillano. La paura di perdere sé stesso diventa pressante, anche se Morselli mantiene una vigilanza medica, e l’esperimento si conclude quando si reca nell’ospedale dove lavora e si fa assistere.
Documento di grande interesse come gli scritti di due eminenti psichiatri italiani, Danilo Cargnello e Bruno Callieri, che appartengono alla grande tradizione fenomenologica italiana. Le descrizioni delle modificazioni del vissuto personale indotte da sostanze allucinogene costituiscono una grande lezione di psicopatologia, quanto mai attuale di fronte al riduzionismo della psichiatria odierna, che, incentrata esclusivamente sulla diagnosi , perde di vista la soggettività di chi ha bisogno di aiuto.
Ma oggi le psicosi sintetiche non rappresentano più degli esperimenti controllati, coinvolgono adolescenti e giovani che vanno alla ricerca dello sballo. Ciò mette in moto meccanismi incontrollabili a livello psicologico e cerebrale, provocando alterazioni di coscienza, della percezione, dell’affettività e dell’ideazione che possono far pensare ai disturbi psichiatrici più noti. Ma la situazione è più complessa perché si crea uno stato mentale fluttuante, in cui riemerge la coscienza di sé ma che ben presto si appanna facendo perdere il contatto con la realtà col rischio di comportamenti autolesivi, come stava per succedere allo stesso Morselli.
Il libro è un contributo importante per capire quello che succede e solleva un interrogativo sulla proposta di legge: la legalizzazione della marijuana, pur auspicabile, rischia di non affrontare il mondo dello sballo, in cui si va alla ricerca di sensazioni violente ed esperienze estreme, mentre la legge può legalizzare soltanto l’uso potremmo dire più convenzionale dell’”erba”.
LE PSICOSI SINTETICHE di Gilberto Di Petta e Danilo Tittarelli GIOVANNI FIORITI EDITORE, PAGG. 227, EURO 23,80