Repubblica 8.9.16
Salone del libro, il sorpasso Milano sarà prima di Torino
La fiera dell’Aie si terrà a Rho dal 19 al 23 aprile, anticipando il Lingotto di 40 giorni
Non si è attesa la mediazione di Franceschini
La sindaca Appendino: “ Siamo stupiti: è una provocazione”
L’ira di Chiamparino “Andiamo à la guerre comme à la guerre
Ci faremo male tutti ma come all’asilo dico chi ha cominciato?”
di Diego Longhin e Sara Strippoli
TORINO
L’Associazione italiana editori sceglie il sorpasso. Anticipa la data
del suo Salone del libro e invece di maggio fissa l’appuntamento ad
aprile. Il Salone del libro a Rho Pero, annuncia l’Aie dal Festival di
Mantova, si svolgerà dal 19 al 23 aprile del 2017, quaranta giorni prima
del Salone torinese, in calendario dal 18 al 22 maggio. E Torino
contrattacca subito: «A questo punto andiamo
à la guerre comme à
la guerre », dice il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino. I
contenuti della Fabbrica del libro di Rho saranno presentati il 5
ottobre. «Queste date tengono conto dell’interesse generale, di quello
delle istituzioni locali e nazionali e soprattutto di quello della
comunità del libro», scrive nel comunicato ufficiale Aie, cercando di
prevenire gli attacchi scontati di fronte a una scelta che arriva a
pochi giorni dall’incontro di lunedì 12 settembre con i ministri dei
Beni culturali e dell’Istruzione Dario Franceschini e Stefania Giannini
che già avevano mostrato una certa irritazione per la duplicazione degli
appuntamenti librari. Un’irritazione che sta crescendo dietro il
silenzio ufficiale per i ripetuti annunci dell’Aie. Ma intanto
l’appuntamento è atteso da tutto il mondo dell’editoria come l’unica
occasione di mediazione nella disfida che va avanti ormai da mesi. A
Torino, dove dietro le quinte si cominciava ad ipotizzare di poter forse
anticipare di qualche settimana l’edizione del 2017, la mossa milanese
viene accolta malissimo. La sindaca Chiara Appendino e il presidente
della Regione diffondono una nota stizzita: «Siamo stupiti che Aie e
Fiera Milano abbiano avvertito la necessità di annunciare le date della
Fabbrica del Libro prima dell’incontro con il ministro Franceschini. Le
date del Salone del libro di Torino sono fissate da 29 anni nella
seconda settimana di maggio e anche nel 2017 sarà così». Sergio
Chiamparino alza i toni e attacca direttamente il presidente di Aie:
«Così ci faremo del male a vicenda, ma come fanno i bambini all’asilo
dirò che è stato Motta a cominciare». Appendino e Chiamparino in ogni
caso si smarcano: il comportamento dell’Aie non è il loro. Poi lanciano
un ultimo appello per una soluzione di compromesso affidata ai
ministeri: «Con la correttezza che ci ha sempre contraddistinto, siamo
disponibili a trovare soluzioni che evitino la reciproca
cannibalizzazione. Se questo non fosse possibile proseguiremo sulla
nostra strada».
Anche gli editori sono sorpresi. A poche ore
dall’incontro fissato oggi pomeriggio a Torino per discutere della
nascita di un’associazione di editori e librai che prenda le distanze
dall’Aie e possa entrare nella Fondazione del libro di Torino, Giuseppe
Laterza scuote la testa amareggiato: «Se non si riesce a trovare una
soluzione i danni saranno enormi». Partecipare a due Saloni che non
siano caratterizzati in modo netto non sarà possibile per molti editori,
aggiunge criticando Aie. «Qui non è una questione di date, qui si parla
di definire identità e per Milano io penso ad esempio ad un salone che
discuta di innovazione in campo editoriale». Da Mondadori non vogliono
fare anticipazioni: «Impossibile adesso dire se parteciperemo o meno a
tutti e due i saloni quando non conosciamo ancora i progetti», fanno
sapere da Segrate. Carlo Gallucci pubblica libri per ragazzi, fa parte
del consiglio generale di Aie, ma oggi sarà a Torino per ascoltare le
ragioni dei dissidenti: «Per noi l’appuntamento imperdibile è
l’International Bookfair di Bologna che è in programma dal 3 al 6
aprile, l’evento più importante al mondo di questo settore. Fino a
quest’anno siamo sempre andati a Bologna e Torino. Pensare di
partecipare a tre fiere è una follia».
Gaspare Bona di Instar
Libri e Blue edizioni è uno dei promotori dell’iniziativa degli editori
dissidenti in programma oggi al Circolo dei Lettori di Torino: «Io credo
che né i piccoli né editori più grandi possano pensare di partecipare
sia a Milano sia a Torino. Forse soltanto i più grandi. In ogni caso un
salone del libro non è solo un evento culturale, deve tenere conto anche
dei bilanci». Se Torino confermerà le date di maggio «io sarò a
Torino», è la promessa di Bona. Per Torino vota anche Antonio Sellerio:
«Al Lingotto vengo da 29 anni e continuerò a farlo», dice in attesa di
valutare quale sarà la proposta di Milano.
Nei prossimi giorni,
subito dopo l’incontro con il ministro, il presidente dell’Aie Federico
Motta partirà per un tour promozionale dell’evento milanese a Roma e in
molte città del sud. Un’occasione per incontrare i suoi iscritti e
presentare il Salone di Milano e la Fabbrica del Libro, la società
appena nata che vuole promuovere la lettura in tutta Italia.