Corriere 8.9.16
«Flauto magico»: grande spettacolo di Peter Stein
di Enrico Girardi
Orchestra,
coro e corpo di ballo sono in tournée ma la riapertura della Scala dopo
la pausa estiva non ne risente. Ne va attribuito il merito
all’Accademia del teatro che produce uno spettacolo maiuscolo: una nuova
Die Zauberflöte ( Il flauto magico ). Questo Singspiel è spesso gravato
da pesante concettualismo interpretativo, come se si faticasse ad
accettare che in quest’opera di Mozart concetti morali e filosofici
elevati passino attraverso una gamma di toni che comprende il triviale
non meno del solenne. Ma non c’è rischio nell’ispirata messinscena di
Peter Stein, il celebre regista tedesco che detta una recitazione
spigliata agli interpreti e che vanta la capacità di suggerire i
significati limitandosi a illustrarne i simboli, attraverso scene, luci e
costumi meravigliosi. I cantanti sono il miglior frutto dell’Accademia.
Chi più chi meno, sono giovani promettenti, con punte d’eccellenza come
nel caso della Pamina di Fatma Said. L’orchestra pure è dell’Accademia
scaligera. È un po’ esile, soprattutto nei pezzi maestosi. Ma
l’ungherese Ádám Fischer sa guidarla a risultati più che godibili.
Scrosciano gli applausi. Un vero e proprio trionfo, con chiamate al
direttore anche dopo che l’orchestra ha lasciato i leggii, saluta invece
lo strepitoso concerto di Kirill Petrenko e dell’Orchestra del Teatro
dell’Opera di Monaco di Baviera, che fa della Scala la sede della prima
tappa di una lunga tournée europea. Impressionante il carisma del 44enne
direttore, designato dai Filarmonici di Berlino loro guida stabile dal
2019. Lo smalto e lo slancio trascinante del suono, uniti al gusto nel
fraseggiare — Petrenko marca la dimensione «orizzontale» dei
contrappunti più di quella «verticale» dell’armonia — lasciano un segno
possente nell’Ouverture dei Maestri Cantori di Norimberga di Wagner e
nella Sinfonia domestica di Strauss, mentre smantellano la patina
iperdecadente sedimentatasi sui Quattro ultimi Lieder di Strauss.
Eccellente solista Diana Damrau.