Repubblica 23.9.16
Charlotte, è stato d’emergenza
Neri in
rivolta dopo l’uccisione di un afroamericano da parte della polizia:
“Era disarmato” Seconda notte di scontri. E a Baltimora un ragazzo muore
picchiato dagli agenti
di Alberto Flores D’Arcais
NEW
YORK. Seconda notte di proteste e scontri, un uomo in fin di vita,
stato d’emergenza in North Carolina, la Guardia Nazionale schierata a
Charlotte. Dopo la morte di Keith Lamont Scott ucciso da un poliziotto
(anche lui nero) martedì durante il tentativo d’arresto di un ricercato,
la tensione razziale in uno degli Stati decisivi nella sfida per la
Casa Bianca è di nuovo alle stelle. E a Baltimora un altro giovane nero
(Tawon Boyd, 21 anni) è morto in ospedale dopo una colluttazione con
diversi poliziotti (chiamati dalla fidanzata) avvenuta domenica.
A
Charlotte la comunità nera — sulla base delle immagini pubblicate dai
media americani — accusa i poliziotti di omicidio e inutile violenza
(«Scott era disarmato, hanno confuso un libro per una pistola», dicono i
familiari). Il capo della polizia difende i suoi uomini («erano in
pericolo»), promette di mostrare alla famiglia (ma non l’ha ancora
fatto) il video in possesso del Dipartimento sui momenti-chiave
dell’uccisione di Scott, ma è costretto ad ammettere che il filmato non
mostra «in maniera definitiva » se l’uomo fosse o meno armato.
Dopo
la nuova notte di scontri un altro uomo lotta tra la vita e la morte
dopo essere stato colpito da una pallottola. In un primo momento era
stato dato per morto, dopo qualche ora la polizia ha precisato che si
trova in ospedale «in gravi condizioni » e che è stato ferito durante
uno scontro a fuoco «tra civili» e non dagli agenti (cosa che contrasta
con diverse testimonianze). «Stiamo lavorando per riportare la calma e
la pace alla nostra città», dice il sindaco Jennifer Roberts
(democratica), ripetendo gli appelli che chiedono a tutti di restare a
casa. «La violenza non è la risposta a quanto accaduto, se le proteste
continueranno dovremo prendere altre misure». Per il momento il sindaco
ha però escluso che possa essere dichiarato il coprifuoco in città. Dopo
due giorni di proteste sono 44 le persone arrestate e il Governatore
della North Carolina, Pat McCrory (repubblicano) ha dichiarato lo Stato
d’emergenza, inviando d’urgenza la Guardia Nazionale a Charlotte e
mandando come rinforzi anche gli agenti della polizia stradale: «Non
possiamo tollerare la violenza, non possiamo tollerare la distruzione di
proprietà, non tollereremo gli attacchi contro i nostri poliziotti».
Dopo aver visto il video che circola in rete (quello in mano alla
polizia non verrà reso pubblico) anche Donald Trump ha adesso qualche
dubbio nel difendere a spada tratta i poliziotti. «Sembra che ci sia una
mancanza di sintonia tra bianchi e neri. Veramente, è una cosa
terribile quella a cui stiamo assistendo, tutta colpa della droga », ha
commentato nella sua (quasi) quotidiana intervista che alla mattina
rilascia a “Fox and Friends”, popolare talk show della tv all-news di
Murdoch. Gli ultimi sondaggi disponibili (fatti però alla vigilia degli
incidenti) danno Trump e Hillary Clinton testa a testa nella North
Carolina, Stato tradizionalmente repubblicano che solo nel 2008 ha visto
prevalere (grazie al massiccio voto afro-americano) Barack Obama.