giovedì 22 settembre 2016

Repubblica 22.9.1 Contro
Roberto Speranza, minoranza dem: “È crollato un tabù, ma non basta dire che decide il Parlamento”
“Il ballottaggio va eliminato”
“Così non si fa sul serio Renzi continua ancora a giocare a nascondino”
intervista di A.C.

ROMA. «La mozione sull’Italicum? Un testo all’acqua di rose, che dice poco o nulla. Il Pd ha 400 parlamentari: se vuole davvero cambiare la legge elettorale ha tutti gli strumenti per essere il motore di una iniziativa di modifica ». Roberto Speranza si dimise da capogruppo Pd alla Camera il 15 aprile 2015 con un intervento al gruppo in cui spiegava perchè non avrebbe votato la fiducia al governo sulla legge elettorale. «È passato un anno e mezzo, abbiamo colto il cambiamento di approccio di Renzi dopo le amministrative. Ma allora ci furono la fiducia, l’estromissione dalla commissione di 10 deputati contrari all’Italicum e le dimissioni di un capogruppo, mai discusse. Allora, la potenza di fuoco. E oggi questa mozione che non testimonia un impegno vero per cambiare. E dietro cui rischia di nascondersi la volontà di Renzi di continuare a giocare a nascondino».
Perchè voi della minoranzanon avete votato No?
«Perché per la prima volta è crollato il tabù dell’intangibilità dell’Italicum. E perchè vogliamo tenere aperto un filo di dialogo con l’auspicio che il Pd metta in campo una iniziativa politica vera. Se vuole il Pd può farlo, costruendo subito una proposta alternativa, senza guardare altrove. Non si può solo dire “decide il Parlamento”».
M5S sostiene che il premier vuole cambiare per paura di perdere le elezioni.
«Spero invece che abbia capito che l’Italicum non funziona. Quando noi decidemmo di non votarlo, il Pd veniva dal 40% delle europee e non c’era il forte rischio di una vittoria del M5S al ballottaggio. Il problema è di sistema, non puoi governare un Paese grazie a un artificio elettorale con una minoranza di voti. Il Porcellum è stato bocciato dalla Consulta anche per questo. E io non vorrei mai un partito al governo con un numero risicato di voti, neppure il mio».
Il ballottaggio è da eliminare?
«Certo, è l’elemento chiave che distorce la rappresentanza sull’altare della governabilità».
La maggioranza Pd non è entusiasta della vostra proposta sul Mattarellum, nonostante l’attenzione di Napolitano.
«Farebbero meglio a guardarla bene, invece. Ieri l’abbiamo depositata in Senato. Con i collegi uninominali riavvicina eletti ed elettori e garantisce un premio di 90 seggi alla prima forza. Mi ha fatto piacere il parere di Napolitano, il Mattarellum 2.0 risponde in modo intelligente ai punti più critici dell’Italicum».
Se il Pd, da qui a novembre, si limitasse a questa mozione lei voterebbe No al referendum?
«Certamente. A differenza di Renzi, penso che il nesso tra le due riforme sia strettissimo. Con una sola Camera che vota la fiducia e fa le leggi, è fondamentale come la si elegge».
Crede che il suo partito si muoverà speditamente?
«Lo auspico. E per questo abbiamo deciso di non partecipare al voto. Ma il tempo sta scadendo. In Aula ho sentito dire che l’-I-talicum è un’ottima legge. Non sono d’accordo. Se si vuole cambiare non bastano più solo le parole, altrimenti è solo un bluff».