martedì 20 settembre 2016

Repubblica 20.9.16
Il ministro ha cambiato cartolina
Fertility day. Confermata la giornata
Ma trasformato il messaggio.Via gli slogan. L’obiettivo è su prevenzione e stili di vita. Nel segno della semplicità
di Michele Bocci

SONO SCOMPARSE clessidre, rubinetti dell’acqua, scarpine di lana e cicogne. Nulla resta di una delle campagne di comunicazione più discusse della storia del ministero della Salute. Il Fertility day di giovedì prossimo è adesso annunciato da una sola cartolina, con l’immagine di un nodo rosso su sfondo bianco e una scritta: “Parliamo di salute”. Un modo per riportare alle intenzioni originarie un’iniziativa che era partita come una campagna di prevenzione sanitaria e - a causa di una infelice scelta di immagini e frasi da parte dell’azienda che si è occupata della campagna, e il cui lavoro è stato avallato dagli uffici del ministero - è stata travolta dalle polemiche. Per annunciare le iniziative di dopodomani è stata anche ripensata una sezione del sito del ministero, che va online questa mattina. Sono stati pure prodotti degli opuscoli da scaricare o da distribuire nelle città dove si svolgeranno le manifestazioni, cioè Roma, Bologna, Catania e Padova.
La vecchia campagna di comunicazione sul Fertility day era usciita il 31 agosto scorso, scatenando subito polemiche. “La bellezza non ha età, la fertilità sì”, “La fertilità è un bene comune”, “Genitori giovani. Un modo per essere creativi”: sono alcuni degli slogan che hanno urtato la sensibilità di migliaia di persone, con conseguenti attacchi feroci sui social network e accuse al ministero di invitare le coppie a fare figli in un Paese dove il sostegno alle famiglie da parte dello Stato è scarso.
Il ministro alla Sanità Beatrice Lorenzin si è detta subito pronta a modificare la campagna: «Non è piaciuta? Ne facciamo una nuova. #fertilityday è più di due cartoline, è prevenzione, è la #salute degli italiani», ha scritto su Twitter già il primo di settembre. Il ministro pubblicamente non ha attaccato il lavoro sulla campagna di comunicazione ma nei giorni successivi alle polemiche ha manifestato il suo nervosismo nei confronti degli uffici che si sono occupati di realizzarla con l’aiuto di una azienda privata. La questione è stata presa in mano da altri dirigenti e per alcuni giorni si è studiato un nuovo modo di introdurre l’appuntamento spegnendo le polemiche. Si è così deciso di lanciare un messaggio minimal, che tentasse di riportare l’iniziativa nel suo ambito naturale, quello di competenza del ministero, cioè sanitario. Del resto giovedì a Roma si parlerà di temi come la prevenzione dell’infertilità, che come quella di tante altre patologie passa anche attraverso gli stili di vita. No, quindi, all’abuso di alcol, fumo e sostanze, all’obesità e attenzione alle infezioni sessualmente trasmissibili. A Bologna saranno trattate le tecniche di fecondazione omologa ed eterologa, a Padova si parlerà di diagnosi precoce dei problemi riproduttivi, a Catania di età fertile. Lorenzin aprirà e chiuderà i lavori, collegata via streaming nelle varie sedi. Le polemiche dei giorni scorsi hanno comunque avuto strascichi anche sull’organizzazione della manifestazione. A Bologna, il Comune i primi di settembre ha annullato un evento in piazza legato al Fertility day ed è rimasto un convegno al policlinico Sant’Orsola. Intanto su Facebook sono annunciate contro-manifestazioni per giovedì, con il nome di “Fertilityfake” (fake in inglese significa falso). Uno degli appuntamenti è in piazza di Spagna a Roma e un altro in piazza dei Ciompi a Firenze.