Repubblica 19.9.16
Roma
Lettera dei dirigenti comunali alla sindaca Raggi “Paralisi in Comune”
Firmano in 70. “Assenza di indicazioni a tre mesi dal via”. Bilancio, si cerca un ex della Corte dei conti
Il
16 settembre la lettera a Raggi di 70 dirigenti comunali che lamentano
“assenza di indicazioni” dalla giunta che rende difficile “lo
svolgimento dei compiti degli uffici”
di Giovanna Vitale
ROMA.
«A distanza ormai di quasi tre mesi dall’insediamento della nuova
amministrazione, il lavoro degli uffici fatica a ripristinare una
situazione di normale svolgimento dei propri compiti, spesso frenato
dall’assenza di chiare indicazioni. L’orizzonte temporale di cinque anni
permetterebbe una puntuale programmazione per la riorganizzazione della
struttura amministrativa che, però, non è stata ancora minimamente
affrontata né accennata».
Ha forma d’appello, ma la sostanza di un
atto d’accusa, la lettera che una settantina di dirigenti comunali,
riuniti nell’associazione Dircom Roma, ha spedito alla sindaca Virginia
Raggi per sollecitare un cambio di passo nel governo dell’Urbe. Planata
sul suo tavolo proprio nel momento in cui la caccia al nuovo assessore
al Bilancio, che dovrebbe essere presentato in aula domani, non sembra
produrre i risultati sperati. Dopo aver inanellato una sfilza di no,
infatti, Raggi ha ora incaricato uno dei fedelissimi, Andrea Mazzillo,
assunto nello staff del Campidoglio, di individuare fra i colleghi di
suo padre, ex presidente di sezione della Corte dei Conti, un magistrato
in pensione che abbia voglia di assumersi quest’onere.
Uno stallo
che agita non poco i vertici della burocrazia comunale. Perché se la
macchina amministrativa è ferma, se i servizi sono sull’orlo del
collasso, se dopo quasi 100 giorni di consiliatura la squadra non è
ancora completa, le delibere languono e l’assemblea degli eletti non
riesce a riunirsi, la colpa — avvertono i dirigenti — è del “pilota”,
non certo dei “tecnici” responsabili degli uffici. I quali perciò, «pur
tenuto conto della difficile fase che sta vivendo la squadra di governo
dell’Ente», non possono più esimersi dal richiamare la sindaca alle sue
responsabilità. Indicando fra i rischi imminenti la paralisi della
città.
Esclusi da ogni processo decisionale, senza interlocutori
da settimane dopo l’addio della capo di gabinetto Carla Raineri, i
colletti bianchi del Campidoglio si sono stancati di aspettare. E
ricordano alla sindaca «l’impegno prioritario» assunto per iscritto nel
suo programma di governo: ovvero il riassetto della macchina
amministrativa, «la valorizzazione delle risorse umane», l’introduzione
del «metodo della condivisione», per migliorare la «vita lavorativa del
personale». Propositi rimasti finora sulla carta.
«Al contrario —
accusa infatti la Dircom — la riorganizzazione della macrostruttura e
l’esigenza di dotare tutte le strutture centrali e municipali della
dirigenza necessaria, sembra non essere una priorità dell’agenda di
governo; il che contraddice quanto da lei stessa comunicato
formalmente». E ciò nonostante si tratti di misure «non più
dilazionabili» per il corretto funzionamento dell’amministrazione. Da
qui l’invito a Raggi a tener fede alle sue promesse: prenda in mano la
situazione, utilizzi «nei ruoli più adeguati» i tanti che da anni
«lavorano con serietà, impegno e competenza», anziché puntare — è il
sottinteso — solo su collaboratori esterni.
Si sentono
marginalizzati, i “generali” di palazzo Senatorio. Ingiustamente, visto
che sono tutti «pronti a mettersi al servizio della nuova
amministrazione». Non aspettano altro, giurano. Perciò serve «un
coinvolgimento più ampio», un confronto, subito. Appello che si chiude
con una frecciata al neo-capo del Personale Raffaele Marra, autore di un
bando interno, assai sospetto, per scegliere il nuovo comandante della
polizia locale. La richiesta alla sindaca è netta: meglio «astenersi dal
far assumere iniziative isolate, estemporanee procedure prive di idonee
indicazioni sui criteri selettivi». Un’esortazione, anche questa, a non
fidarsi delle persone sbagliate.