sabato 10 settembre 2016

Repubblica 10.9.16
Opprimenti o sciagurate i due volti delle mamme
di Guia Soncini

L’ESSERE umano maschio adulto, per quanto riguarda le vacanze degli esseri umani piccoli, si divide in due tipologie: quello che non viene neppure interpellato, e quello cui viene chiesto un parere per pura formalità ma che si ritrova zittito con fastidio o ignorato con insofferenza se si azzarda ad averne davvero uno.
Contano solo, tra chi si è riprodotto, gli esseri umani femmine, le quali si dividono in sciagurate e opprimenti. Le opprimenti sono quelle che hanno paura di tutto. Se fa il bagno affoga. Se va in montagna cade in un dirupo. Nelle metropoli finisce sotto una macchina. Nei boschi si perde.
Loro, ovviamente, non si percepiscono come opprimenti, ma come responsabili. Fanno il loro dovere di madri: badare che il figlio non muoia cadendo in una delle mille trappole che la vita gli tende. Non si percepiscono neanche come esagerate: ricordano benissimo d’aver visto “Lo squalo”, da piccole, e quanto fosse spaventoso, e non ritengono affatto improbabile che circostanze del genere si ripetano ai Bagni Patty di Milano Marittima. Non temono l’irrisione di chi sbeffeggia l’ipotesi di squali nell’Adriatico: neanche quelli del film ci credevano, e poi avete visto com’è finita?
Le sciagurate, invece, i figli li mandano persino in giro da soli, e senza chiamarli ogni sette minuti sul cellulare per sapere se siano ancora vivi. Quando non li spediscono in spericolate colonie per minori non accompagnati, li portano dappertutto. Certi figli di madri sciagurate non avevano compiuto un anno, e già giravano il mondo, appesi e sballottati in certi similzaini portati sulle spalle. Se di là passava un’opprimente, guardava la sciagurata scuotendo la testa, certa che quel bambino presto sarebbe caduto da quel sacco, e salvarlo sarebbe toccato a lei, unica madre premurosa nei paraggi.