lunedì 5 settembre 2016

La Stampa 5.9.16
“La Germania si sta polarizzando e la Cdu non riesce a gestire il fenomeno”
Il politologo Lühmann: il 20 per cento dei tedeschi è di destra
di A. Alv.


Le regionali in Meclemburgo-Pomerania occidentale segnano un «trionfo per la leader della AfD Petry», spiega il politologo presso l’Institut für Demokratieforschung di Gottinga Michael Lühmann, che segue la AfD sin dalla sua nascita.
Come spiega questo risultato?
«Ci sono varie ragioni, come la tradizionale volatilità elettorale in Meclemburgo-Pomerania. Un ruolo importante lo ha giocato il tema dei rifugiati, sul quale la AfD si posiziona su una linea rispetto agli altri e riesce ad attirare voti anche a destra. Da anni sappiamo che c’è una percentuale di circa il 20% dei tedeschi che seguono, nel loro modo di pensare, degli schemi tipici della destra. In passato alle urne non si notavano, visto che o non andavano a votare, o venivano riassorbiti dalla Cdu: lo slogan “a destra della Cdu non può esserci nessuno” ha retto a lungo. Ora invece sono diventati relativamente visibili, non solo in Meclemburgo-Pomerania».
In che misura la AfD si differenzia dagli altri movimenti populisti in ascesa in Europa?
«Non credo che la differenza sia più così grande: in Germania assistiamo a un avvicinamento a quello che osserviamo altrove in Europa. Questo rifiuto dello straniero o dell’Islam c’è sempre stato anche qui da noi, solo che non si rifletteva nel sistema dei partiti. Certo, c’erano formazioni come la Npd, solo che ognuno sapeva: i neonazisti non si votano. La AfD è riuscita a darsi un volto borghese e a essere percepita come una alternativa che non si posiziona così tanto a destra. Non si tratta di estremisti di destra, come la Npd, ma di populisti di destra».
Merkel non vuole cambiare linea sui rifugiati. Un errore?
«Credo che non possa più farlo: forse userà qua e là altri toni, ma non cambierà più linea».
È stato un voto per la AfD o contro i partiti tradizionali?
«Entrambe le cose: gli elettori della AfD dicono che la votano per convinzione, ma anche perché dagli altri partiti non arrivano proposte politiche. Un ruolo molto forte lo gioca il voto di protesta: prima era la Linke a raccoglierlo, ora è la AfD».
In che misura sta cambiando il panorama politico tedesco?
«Assistiamo a una crescente polarizzazione: c’è una maggioranza a sinistra (Spd, Verdi e Linke), che a volte si concretizza e a volte no, e la crescita di una destra che si sposta sempre più a destra. A risentirne in modo più chiaro è la Cdu, che non sa come comportarsi».
Quanto le regionali indeboliranno Merkel?
«Per lei le cose diventeranno probabilmente più difficili. D’altro canto però non ci sono vere alternative a Merkel».