La Stampa 30.9.16
Guerra di trincea per il Sì
Il guru Usa insegna ai volontari come conquistare gli indecisi
David Hunter farà training in tutte le regioni
di Carlo Bertini
Il
team-leader è il socio del guru Jim Messina, si chiama David Hunter, un
cognome in questo caso altamente simbolico: «Cacciatore». La sua war
room è nelle sale che furono dell’Ulivo nel centro di Roma e la sua
preda tipo è quel signore che «non sa o non risponde» quando gli si
chiede cosa voterà al referendum. Nella legge dei grandi numeri, che
sono la passione degli americani, l’indeciso da convertire occupa uno
spazio di circa il 15% di quel 35% di italiani che ancora «non sa» cosa
fare. Hunter da stasera comincerà guarda caso proprio a Firenze il
training di volontari sul campo, quelli del «porta a porta», chiamati ad
un compito delicatissimo. Affiancato in ogni regione da chi sta nei
comitati locali «Basta un Sì» e dai responsabili regionali del partito,
il team di Hunter dovrà motivare, caricare, addestrare i volontari al
match corpo a corpo con gli elettori. Con una regola base: toccare
cinque punti precisi ma non parlare di cosa fa il governo, perché la
preda potrebbe non amare l’esecutivo e le sue gesta, ma potrebbe invece
gradire il taglio della Casta.
Andare oltre il Pd
La mission
è uscire dalle stanze del Pd e parlare al Paese reale. La struttura
usata però è quella del partito, la macchina regionale che attraverso i
vecchi circoli crea presidi locali: ogni «federazione» ha un gruppetto
di persone che si occupano referendum, allargato alla rete di volontari.
E questi volontari dovranno trovare amici o colleghi da reclutare. È la
logica del non lasciar nulla di intentato che ispira il corteggiamento
degli italiani all’estero messo in campo dalla Boschi in Sud America, da
Sandro Gozi in Europa, dal capo dei Comitati Roberto Cociancich, fedeli
all’input del premier «ventre a terra».
Alto tasso di redenzione
Il
format farà il giro delle regioni perché la mission dei volontari, per
il guru americano di Renzi, riveste un’ importanza capitale: «Loro -
raccontano gli uomini del premier - ritengono che una percentuale
attorno al 15% del campione che non sa o non risponde può convincersi
della bontà della riforma». E di questi una percentuale dal 3 al 6% di
coloro che pensano di votare «no» può essere redenta. «In termini
tecnici una redenzione molto alta, enormemente superiore a quella che si
può ottenere con il contatto virtuale». Lo strumento del «porta a
porta» è usato spesso nelle campagne americane e sulla base della loro
esperienza elettorale il contatto diretto fa ottenere una performance
che viene misurata dagli strateghi del Sì con questa percentuale.
Cinque assi nella manica
Nel
format sono cinque i temi che il volontario deve saper raccontare: la
semplificazione legislativa; la differenza tra tempo medio di
approvazione oggi con il sistema bicamerale (l’omicidio stradale ha
impiegato anni, esempio simbolico) e con un sistema di fatto
monocamerale; 2) riduzione del numero dei parlamentari; 3) ritorno di
alcune funzioni rilevanti allo Stato. E qui va usato l’esempio della
promozione turistica affidata alle singole regioni, la manifestazione in
Cina dove erano presenti stand di quasi tutte le regioni italiane; 4)
il rapporto equilibrato tra Stato e regioni con il nuovo ruolo del
Senato; 5) la complessiva semplificazione dello Stato, più leggero e più
veloce, con risparmi determinati dalla trasformazione del Senato, i 500
milioni di euro contestati dagli oppositori. E l’avvertenza ai
volontari è di evitare altri argomenti inerenti le politiche del
governo, motivata con l’esigenza di focalizzare tutta l’attenzione sulla
riforma: per prendere anche i voti di coloro che non hanno un buon
giudizio del governo Renzi. Nel caso in cui il cittadino si mostri
d’accordo con la riforma, sarà invitato a dare la sua disponibilità a
fare il «porta a porta» con colleghi e amici; nel caso in cui si dica
pronto a votare no, bisogna chiedergli qual è il motivo prevalente. Che
va segnalato nell’apposita scheda del volontario. In modo tale che sia
sviluppato un settore della banca dati con i motivi ricorrenti di chi
dice no. Per preparare le risposte che esponenti politici in tv o negli
incontri cercheranno di focalizzare per cambiare gli orientamenti
prevalenti del no.