La Stampa 29.9.16
Pensioni, Renzi trova l’accordo
Ma l’Europa frena sulla manovra
Sei miliardi in 3 anni, 14esima ai più poveri
Ma l’Unione europea frena sulla manovra. Braccio di ferro con Bruxelles
Mediazione con le parti sociali, firma anche la Cgil. Poletti: fatto un lavoro importante
di Paolo Baroni
Sei
miliardi in tre anni a favore di pensionati e pensionandi. E’ questo il
primo punto fermo, frutto di una mediazione maturata quasi all’ultimo
minuto, fissato ieri da governo e sindacati che hanno siglato un primo
verbale d’intesa sulla previdenza. «Naturalmente questo tipo di
previsione - ha spiegato il ministro Poletti - fa i conti con il quadro
generale delle risorse disponibili e poiché prevediamo interventi di
tipo strutturale, che sviluppano i loro effetti nell’arco del tempo,
abbiamo una distribuzione che parte da un livello più basso e cresce man
mano che si utilizzano gli strumenti».
In realtà si era capito da
giorni che rispetto ad una prima ipotesi di 2 miliardi di spesa per il
primo anno, già giudicata a suo tempio insufficiente dai sindacati, il
governo per il 2017 non avrebbe potuto mettere sul piatto più di 1
miliardo e mezzo. Che sommato a tante altre criticità emerse nel corso
della trattativa (la Cgil è «contraria all’Ape in ogni sua forma»)
avrebbe rischiato di compromettere il buon esito del confronto.
Trattative frenetiche martedì sino a notte tarda, nuovi contatti ieri
mattina, grande lavoro di mediazione soprattutto da parte del
sottosegretario alla presidenza Tommaso Nannicini e del segretario della
Cisl Anna Maria Furlan sino all’annuncio del ministro del Lavoro che ha
reso più facile l’intesa. «Abbiamo fatto un lavoro importante»
sintetizza Poletti.
I problemi, e non sono pochi, restano, ma
intanto si procede. Per cui anche il segretario della Cgil Susanna
Camusso alla fine del vertice di ieri ha controfirmato le 5 cartelle del
testo illustrato da Nannicini per blindare «nel tempo i punti su cui si
è convenuto». «Ci sono cose che abbiamo condiviso ed altre che non
condividiamo - ha spiegato. E per questo la nostra piattaforma continua a
vivere». «Anche sei miliardi per me sono insufficienti - spiega Carmelo
Barbagallo (Uil) - ma intanto portiamo a casa il fatto che dopo tanti
anni e dopo tanti governi finalmente sulle pensioni si torna a mettere
dei soldi». Alla Furlan sta a cuore anche l’obiettivo politico raggiunto
ieri, ovvero che «è possibile cambiare la legge Fornero e che possibile
immaginare interventi che interessano pensionati, pensionandi e
giovani. Difficile immaginare un anno fa un accordo del genere col
governo».
Dal verbale di ieri escono confermate l’aumento e
l’estensione della quattordicesima e della «no tax area», il cumulo
gratuito dei periodi contributivi, vengono definiti con precisione i
lavoratori precoci e tolti molti paletti agli usuranti. I lavoro
sull’Ape, il prestito che funge da sostegno per l’uscita anticipa dal
mercato del lavoro, invece richiederà altri approfondimenti nei prossimi
giorni. Nel 2017 invece si aprirà una «fase 2», altro importante
risultato dai sindacati che in questo modo impegnano il governo ad
affrontare il problema dei giovani e delle loro carriere discontinue e
la perequazione dei trattamenti pensionistici bloccati da tempo e che il
governo ora si impegna «a ridefinire».