martedì 27 settembre 2016

La Stampa 27.9.16
Salone del Libro di Torino, il futuro è già cominciato
All’assemblea dei soci i due ministeri e Intesa Sanpaolo hanno confermato il loro impegno. Bray presidente, entro due settimane il progetto culturale
di Emanuela Minucci

L’ex ministro dei Beni Culturali Massimo Bray ha sciolto la riserva: sarà il presidente del Salone Internazionale del Libro di Torino. Da questa prima certezza - che l’Assemblea dei Soci della Fondazione presieduta dalla sindaca di Torino Chiara Appendino ha ieri messo in cassaforte - ne sono discese molte altre. A cominciare dalle date: la 30a edizione si svolgerà al Lingotto dal 18 al 22 maggio, così come deciso sin dai tempi in cui non si arrivava neppure a ipotizzare che Milano avrebbe scelto di organizzare una fiera analoga (a Rho dal 19 al 23 aprile). Terza novità: gli editori entreranno a far parte dei soci fondatori e con loro il ministero dei Beni Culturali e quello all’Istruzione, collegati ieri via skype al vertice convocato dalla sindaca di Torino Chiara Appendino e dal presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino.
Diverse aree tematiche
Nessuna temuta defezione illustre, insomma (anche la banca Intesa Sanpaolo ha confermato il suo impegno), e un nuovo Statuto licenziato proprio ieri che darà diritto agli editori «Amici del Salone del Libro» (in tutto, per ora, un’ottantina) di scendere in campo: «Ci attiveremo subito - ha detto Marco Zapparoli di Marcos y Marcos - per fare scouting editoriale: il nostro sarà un contributo di idee che andranno oltre i confini nazionali: quello che organizzeremo, potete starne certi, sarà un evento di altissimo livello, con ospiti di prestigio mondiale». Dal punto di vista organizzativo, come ha spiegato il presidente Chiamparino, «la fase operativa è già cominciata: il vicedirettore generale del Comune, Giuseppe Ferrari, è stato nominato segretario generale della Fondazione». Sempre ieri sono maturate le prime anticipazioni sul progetto culturale del Salone di Torino. Sarà organizzato per aree tematiche, a capo di ognuna delle quali ci sarà un responsabile culturale che vedrà anche il coinvolgimento diretto dei Soci fondatori. A coordinarli non sarà tanto una figura di direttore editoriale unico, quanto una figura-cerniera di «caporedattore», come lo ha definito il presidente Chiamparino.
Sul direttore bocche cucite
Una parte centrale del Salone sarà rivestita dai progetti sviluppati assieme ai due ministeri soci: quello di alternanza scuola-lavoro e educazione alla cittadinanza attiva, promosso dal Miur, e quello di promozione del libro e della lettura, sviluppato dal Mibact. Entro una quindicina di giorni il Salone di Torino sarà in grado di presentare il proprio progetto (mentre la Fiera di Rho farà la conferenza stampa il 5 ottobre). «Stiamo dialogando con i più importanti festival culturali d’Italia raccolti nelle Città del Libro, che avranno nel Salone di Torino la loro grande vetrina e anteprima nazionale», hanno anticipato i vertici della Fondazione.
Quello del 2017 sarà un Salone sempre più «in e off» al tempo stesso: la sera chiuderà al Lingotto attorno alle 20 per trasferirsi nel centro di Torino con una ricca offerta di eventi nelle librerie, biblioteche, palazzi e altre sedi, in un palinsesto che vedrà il coinvolgimento diretto di tutti i soggetti della filiera del libro e della cultura. Tra i nuovi spazi, il grattacielo di Intesa Sanpaolo. La banca ha ribadito anche ieri in assemblea l’intenzione di mettere a disposizione la nuova torre per l’intera durata del Salone come spazio per la programmazione di incontri, reading, spettacoli ed eventi. E su questo - almeno - non ci sarà partita con Milano: gli incontri voleranno a quota 197 metri. Il progetto del Salone 2017 sarà sviluppato e condiviso con gli editori che lo vorranno, e che ora potranno anche partecipare ai lavori della Fondazione in forma associata. Lo prevede il nuovo Statuto attraverso il Comitato d’Indirizzo. E già ieri i responsabili di case editrici come Il Leone Verde, 66thand2nd, Marcos y Marcos ed E/O si sono incontrati a Torino per mettere a punto le future strategie.
Sulla figura del prossimo direttore - che sarà scelto da Bray - per ora tutte le bocche sono cucite. Si sa soltanto che sarà lui a coordinare la squadra di «dirigenti» responsabili delle aree tematiche. Infine sarà direttamente la Fondazione per il libro a incassare il ricavato della manifestazione, mentre per la gestione si pensa a un bando.