lunedì 26 settembre 2016

La Stampa 26.9.16
Lo psichiatra Valter Cascioli è il consulente scientifico dell’Aie, l’Associazione internazionale degli esorcisti riconosciuta dalla Santa Sede
“Le università pontificie creino corsi per esorcisti”
“Troppe richieste di riti contro la possessione diabolica”
intervista di Lorenzo Cresci Giacomo Galeazzi

La carenza di esorcisti è una grave emergenza». Lo psichiatra Valter Cascioli è il consulente scientifico dell’Aie, l’Associazione internazionale degli esorcisti riconosciuta dalla Santa Sede e docente di «Esorcismo e preghiera di liberazione» all’Ateneo Pontificio «Regina Apostolorum». Per distinguere malati psichiatrici e indemoniati «serve discernimento: solo l’1% delle persone che dichiarano problemi “preter-naturali” hanno effettivamente bisogno dell’esorcista».
Come farete fronte al boom di richieste di esorcismi?
«C’è un’emergenza pastorale dovuta a un significativo aumento dei casi di possessioni diaboliche che arrivano ai sacerdoti esorcisti. E’ in costante aumento, anche in Italia, il numero delle persone che si rivolgono a pratiche esoteriche, occultistiche e sataniche, con gravissimi danni fisici, psicologici, spirituali e morali».
E quali sono gli effetti?
«Le conseguenze più devastanti sono i disturbi dovuti all’attività demoniaca straordinaria: infestazioni, vessazioni, ossessioni, possessioni diaboliche. Gli esorcisti sono aumentati negli ultimi anni, ma non abbastanza per far fronte alla drammatica situazione che colpisce soprattutto i giovani agganciati su web. È pericoloso minimizzare l’entità di un fenomeno causato dall’azione diretta del demonio, ma anche dall’affievolirsi di fede e valori. I media riducono spesso la possessione diabolica a sensazionalismo, curiosità morbosa».
Si moltiplicano anche le truffe di sette e maghi. Quali i rimedi?
«Per non finire in mano a impostori, ciarlatani, medium e operatori dell’occulto che spesso si spacciano per esorcisti, va ricordato che possono esercitare questo ministero solo i vescovi e i sacerdoti che ricevono espressa licenza dal vescovo. Bisogna rivolgersi alla diocesi di appartenenza. In molte diocesi sono stati istituiti centri d’ascolto per fornire indicazioni su quale esorcista contattare in caso di bisogno».
Quanto incide l’occultismo?
«Molto. C’è una crescita d’interesse verso il satanismo e i giovani sono la categoria più a rischio. Nell’attuale contesto socio-culturale, con una larga diffusione di pratiche superstiziose, aumentano le richieste di aiuto di persone direttamente o indirettamente colpite dall’azione del maligno».
E le malattie mentali?
«Nel ministero dell’esorcistato è fondamentale non confondere possessioni diaboliche e malattie psichiatriche. Gli esorcisti si avvalgono di medici specialisti in psichiatria e formati in esorcistica e demonologia: la loro diagnosi differenzia fenomeni “preter-naturali” e disturbi mentali. il Papa ha messo in guardia da chi confonde le due cose, attribuendo indebitamente ad una patologia psichiatrica una possessione diabolica. L’esorcista svolge un ministero di consolazione e di liberazione verso persone sofferenti. Nelle premesse generali che accompagnano il Rito degli esorcismi c’è indicazione di rivolgersi, al bisogno, a uomini di scienza».
Poche scuole di formazione?
«Sì. Tra psichico e spirituale c’è una terra di nessuno. Non esiste ancora una scuola di formazione a livello universitario. Manca un approccio interdisciplinare in cui le scienze umane si incontrino con quelle religiose e la psichiatria con la demonologia e l’esorcistica. Per comprendere le dinamiche dello spirito serve la formazione personale in specifici corsi negli atenei pontifici. Va promossa maggior collaborazione tra persone esperte in medicina e psichiatria che siano competenti anche nelle realtà spirituali».