giovedì 15 settembre 2016

La Stampa 15.9.16
Trump-Clinton, duello a colpi di certificati medici
Donald lo mostra in tv, Hillary svela le analisi Il suo dottore: “È sana, può fare la presidente”
di Paolo Mastrolilli

Mossa e contromossa di Trump e Clinton, per rispondere alle domande sulla loro salute e alle polemiche sulla trasparenza, mentre Colin Powell li attacca entrambi. Ieri Donald ha rivelato un certificato medico sulle sue condizioni, e poco dopo Hillary ha risposto col proprio certificato, con i risultati delle analisi fatte in occasione della diagnosi per la polmonite.
Trump, seguendo il suo stile comunicativo popolare, ha usato la trasmissione televisiva del «Dr. Oz Show» per presentare una pagina con i risultati delle analisi. La trasmissione andrà in onda oggi, ma secondo gli spettatori presenti ha ottimi livelli di colesterolo, ma prende le statine. Mehmet Oz, il medico che conduce lo show, lo ha trovato in buone condizioni, tranne il peso, che tocca i 120 chili e sta al limite dell’obesità. Molti dettagli degli esami, però, resteranno privati.
Poche ore dopo Clinton ha risposto con una lettera del suo medico, Lisa Bardack, che la giudica pronta a servire come presidente. Il documento contiene informazioni già note, come il fatto che prende la medicina Armor per l’ipotiroidismo, l’antistaminico Calrinex per le allergie, e l’anticoagulante Coumadin per evitare trombi come quello scoperto al cervello e operato dopo la sua caduta del 2012. In più, il certificato rivela che a gennaio Hillary ha avuto la sinusite e venerdì scorso ha fatto un CT scan che ha rivelato la presenza di una piccola polmonite nel lobo mediano di destra, non contagiosa e batterica, che viene trattata con l’antibiotico Levaquin. La pressione sanguigna è 100/70, il polso 70, e il colesterolo 189, 103 quello «cattivo» e 56 quello «buono», senza prendere statine. I trigliceridi sono saliti molto, a 159. Non ci sono invece conseguenze per l’intervento al cervello del 2012.
Con questi dati, Clinton spera di aver risposto tanto ai dubbi sulla sua salute, quanto alle polemiche sulla trasparenza. Gli effetti negativi delle ultime settimane però si riflettono sui sondaggi, dove il suo vantaggio nazionale su Trump è sceso intorno ai 3 punti, mentre Donald l’ha superata in Florida e Ohio.
Su tutto questo, ieri sono piovute anche le opinioni trancianti del generale Colin Powell. Qualche hacker è riuscito a rubare le sue mail private degli ultimi due anni, e le ha pubblicate sul sito DCLeaks, forse legato all’intelligence russa. Il giudizio su Trump, espresso il 17 giugno scorso, è molto duro: «È una disgrazia nazionale, e un paria internazionale». Poi, criticando i media che gli davano tanto spazio, aggiunge: «Chiamarlo idiota lo incoraggia». Quindi lo accusa di razzismo: «L’intero movimento dei birther (cioè quello guidato da Donald per dimostrare che Obama non era nato negli Usa ndr.) era razzista. Trump fa appello ai peggiori istinti dei bianchi».
Colin è duro anche con Hillary, che «rovina tutto quello che tocca con la sua arroganza». Dice che «avrebbe potuto chiudere la vicenda delle mail due anni fa, spiegando onestamente cosa aveva fatto». Poi però dice a Condi Rice che l’inchiesta su Bengasi è «una stupida caccia alle streghe», perché la colpa dell’attacco ricade soprattutto sull’ambasciatore Stevens, che vi fu ucciso.