martedì 6 settembre 2016

Il Sole 6.9.16
Welfare. Lo scorso anno il numero dei destinatari degli aiuti è cresciuto del 169%
Richiedenti asilo, la spesa raddoppia
di Roberta Miraglia

Gli ultimi dati, diffusi ieri a poche ore dalla disfatta elettorale, mostrano un incremento percentuale a tripla cifra in Germania dei richiedenti asilo che hanno ottenuto benefici sociali. È in questi numeri la bocciatura della politica sui rifugiati voluta da Angela Merkel. A niente sono valse, nelle urne, le repentine strette varate nei mesi scorsi per fermare l’onda.
Nel 2015 i richiedenti asilo in Germania hanno ricevuto 5,3 miliardi di euro in welfare, oltre il doppio rispetto al 2014. Sono stati 975mila i destinatari, in aumento del 169% rispetto al 2014. In tutto la Germania ha pagato un conto di 5,3 miliardi (dal cibo alla sanità); il doppio dei 2,4 miliardi di un anno prima.
La maggioranza di richiedenti asilo che ha ricevuto benefici nel 2015 arrivava dalla Siria (308mila) e dall’Afghanistan (114mila). Il 67% erano uomini, 25 anni l’età media; il 30% minori. La responsabilità degli aiuti ricade sui 16 länder e il governo centrale è intervenuto per ridurre i benefici al fine di scoraggiare il “turismo del welfare”. Ha, per esempio, limitato i pagamenti diretti in denaro ai rifugiati; dall’inizio dell’anno ha finanziato gli Stati con trasferimenti straordinari, assegnando 670 euro per ogni richiedente asilo ricevuto.
L’accordo con la Turchia per interrompere la rotta balcanica ha fatto crollare i numeri: nel 2016 Berlino stima che ci saranno 300mila arrivi contro il milione dell’anno scorso. L’esborso complessivo sarà comunque ingente e il ministero delle Finanze prevede di spendere 77,6 miliardi nei prossimi quattro anni, dal 2017 al 2020. Per nutrire, formare e dare una casa ai profughi ma pure per aiutare i Paesi di origine a fermare il flusso di partenze.
Dopo l’iniziale “ce la facciamo”, la cancelliera è passata a un approccio più laico e moderato. Prima c’è stato l’accordo con la Turchia, quindi, all’inizio dell’anno, i ripensamenti legati ai fatti di Capodanno a Colonia; infine il disegno di legge sull’integrazione che pone condizioni precise e restrittive per rimanere nel Paese. L’ultima stretta ad agosto, sull’onda degli attacchi ad opera di due richiedenti asilo. Il pacchetto antiterrorismo del ministro degli Interni Thomas de Maizière ha previsto espulsioni più spedite per gli stranieri che rappresentino un pericolo per la sicurezza.