giovedì 29 settembre 2016

Il Sole 29.9.16
Proteste per le cessioni dell’acqua
Atene approva le privatizzazioni delle utilities
di Vittorio Da Rold

Con molte difficoltà e parecchi mal di pancia il Parlamento greco ha approvato nella notte tra martedì e mercoledì un nuovo pacchetto di riforme indigeste, che comprende, nei fatti, il via libera alla privatizzazione delle municipalizzate dell’acqua potabile di Atene e di Salonicco e della principale società elettrica del Paese (Dei) oltre ad altri tagli alle pensioni.
L’approvazione, con 152 voti favorevoli e 141 contrari, è giunta dopo quattro giorni di acceso dibattito. Le misure erano un requisito per ottenere una nuova tranche di aiuti internazionali, pari a 2,8 miliardi di euro da parte dei creditori.
Il vecchio Fondo per le privatizzazioni (Hellenic Asset Development Fund, Taiped) verrà sostituito da un nuovo Fondo EESP in cui confluiranno le società oggetto di privatizzazioni e il cui presidente sarà Jacques le Pape, un funzionario francese, già assistente di Chistine Lagarde, attuale direttore generale del Fmi, quando era ministro delle Finanze francese. La troika ha preferito un francese come presidente per evitare nuove polemiche dopo la cessione dei 14 aeroporti regionali (tra cui Salonicco, Corfu, Mykonos, Santorini, etc.) a un consorzio guidato dalla tedesca Fraport, la società che gestisce l’aeroporto di Francoforte per 1,2 miliardi di euro.
Il nuovo Fondo EESP prenderà anche il controllo della metropolitana di Atene, una azienda che produce veicoli militari (Elvo) e un fondo pubblico di gestione immobiliare. La Troika sostiene che raccogliere gli attivi pubblici da privatizzare sotto un unico ombrello favorirà la messa sul mercato dei beni pubblici e faciliterà il rimborso del debito.
Il voto si è svolto tra manifestazioni di piazza contrarie al trasferimento del controllo dei servizi pubblici a un nuovo fondo creato dai creditori internazionali. Il nuovo provvedimento pone le aziende dell’elettricità e dell’acqua potabile di Atene e Salonicco sotto il controllo del fondo per 99 anni. Il Fondo sarà guidato da un presidente scelto dai creditori, (Jacques le Pape) mentre il ministro delle Finanze greco manterrà il controllo generale. «Ora venderete anche l’Acropoli!», hanno gridato fuori dal Parlamento centinaia di manifestanti, la maggior parte composta dai dipendenti dell’azienda municipalizzate dell’acqua potabile.
«Stanno svendendo la ricchezza e la sovranità della nazione», ha detto George Sinioris, capo dei lavoratori dell’azienda dell’acqua potabile, mentre i manifestanti sventolavano bandiere e gridavano slogans contro il governo Tsipras.
Il governo di sinistra di Tsipras ha cercato di minimizzare gli effetti della riforma promettendo di tenere le principali utilities come le municipalizzate dell’acqua potabile sotto il controllo dello Stato e il ministro delle Finanze, Euclide Tsakalotos, ha ripetuto questo impegno in aula. Affermazioni che non hanno rassicurato affatto l’opinione pubblica mentre i partiti di opposizione, tra cui i conservatori di Nea Dimokratia, hanno votato compatti contro il disegno di legge.
Quest’anno Atene sarà ancora in recessione con una disoccupazione a quota 28%, la maggiore della zona euro. «Una situazione instostenibile» ha tuonato il direttore del quotidiano conservatore Kathimerini, Alexis Papachelas, che paventa a breve una uscita unilaterale di Atene dall’euro se non verrà ridotta l’attuale politica di austerità.