Il Sole 15.9.16
Diritto d’autore più tutelato nella Ue
Nella proposta della Commissione previsto il pagamento anche per i link ad articoli
«Il
lavoro di giornalisti, editori e autori deve essere giustamente
retribuito, che sia svolto in una redazione o a casa, che sia diffuso
offline o online, che sia pubblicato con una fotocopiatrice o con un
hyperlink commerciale sul web». Il presidente della Commissione Ue
Jean-Claude Juncker non ha certo difettato di chiarezza nel suo discorso
sullo Stato del’Unione, quando ha parlato delle nuove regole in materia
di copyright oggetto di una proposta di direttiva. Un pacchetto,
questo, presentato insieme a un secondo testo sul mercato Tlc che
insiste, come il primo sul copyright, sul macrotema del mercato unico
digitale.
La riforma del copyright mette nero su bianco novità che
hanno subito fatto discutere e che, c’è da giurare, continueranno a
dominare il dibattito in questo lungo processo che dovrà portare
all’adozione finale di quella che ora è una proposta di direttiva. In
estrema sintesi ci sono tre grossi punti di novità. Partendo dal
richiamo alla Direttiva 2001/29/EC per chiarire che gli editori di news
hanno gli stessi diritti di produttori appartenenti ad altri settori, la
proposta di direttiva chiarisce che gli editori potranno chiedere (non
un obbligo) una remunerazione a chi rende disponibili in Internet i loro
articoli (motori di ricerca, ma anche semplici blog). Un’altra
disposizione obbliga poi le piattaforme social (Youtube o Facebook per
chiarirsi) a «forme di collaborazione» per fare in modo che in rete ci
sia un corretto utilizzo dei contenuti, sviluppando anche programmi e
metodologie per identificare i contenuti non autorizzati. Ultimo ma non
ultimo c’è la possibilità per gli artisti di chiedere maggiori
informazioni sull’andamento commerciale delle loro opere. E in caso di
un successo inatteso, gli autori potranno chiedere una revisione del
compenso pattuito.
Sul fronte editori, la Fieg ha parlato di
«passaggio storico di fondamentale importanza» in una nota. «Tale
misura, che non mira a creare una tassa sui link né ad impedire la
condivisione di notizie tra gli utenti, consentirà agli editori europei
di proteggere e valorizzare efficacemente i propri diritti nell’ambiente
digitale», è il commento di Carlo Perrone, presidente dell’associazione
europea degli editori di quotidiani (Enpa). Il presidente della Fieg,
Maurizio Costa, ha dichiarato che l’iniziativa «rappresenta una indubbia
opportunità di rafforzamento della tutela e della valorizzazione dei
prodotti editoriali, da cui gli editori europei di giornali potranno
trarre ulteriori prospettive di crescita». Riconoscere agli editori di
giornali, continua Costa «specifici e puntuali diritti esercitabili
anche nel mondo online favorirà la creazione di un sistema di rapporti
più equo e bilanciato fra le parti e aumenterà le possibilità di
stringere accordi di natura commerciale nel pieno rispetto delle regole
di mercato».
Più cauto il commento di Confindustria Digitale.
«Auspichiamo che la proposta di Direttiva della Commissione europea in
ambito di riforma del copyright sia un primo passo e che sia aperta a
miglioramenti», ha commentato il presidente Elio Catania puntando
l’attenzione soprattutto sulla necessità di «non modificare le norme
relative alla responsabilità degli intermediari, che si sono dimostrate
bilanciate e tutelanti. Inoltre, la proposta di creazione di ulteriori
diritti collegati al diritto d’autore rischia di complicare un quadro
già complesso». Per Google sulla riforma del copyright presentata oggi
dalla Commissione Ue «esiste una via migliore» in quanto «il punto di
equilibrio non è ancora stato trovato».
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Andrea Biondi