il manifesto 7.9.16
Niente Festa de l’Unità. Per paura del No
Campania.
Il Pd opta per gli appuntamenti tematici. Bassolino farà la sua. Come i
giovani dem. Renzi lunedì prossimo al San Carlo di Napoli, il 17 la
ministra Boschi a Ercolano, poi il tour di dibattiti-vetrina
di Adriana Pollice
Nel
1976 il Pci tenne la Festa de l’Unità nazionale a Napoli, una folla
oceanica alla Mostra d’Oltremare ascoltò il discorso di Enrico
Berlinguer. A quarant’anni esatti di distanza, la segreteria regionale
del Pd lunedì ha ufficializzato la decisione di utilizzare una formula
itinerante per la Festa de L’Unità della Campania. Niente palco fisso,
«il programma prevede una serie di appuntamenti, al centro i temi
cardine dell’azione messa in campo dai governi nazionale e regionale».
La
differenza è tutta qui: si tratterà di dibattiti vetrina in differenti
location con ministri e sottosegretari per diffondere i cavalli di
battaglia di Matteo Renzi o del governatore Vincenzo De Luca. Il primo
appuntamento del resto è il più importante: il 17 settembre a Ercolano,
città retta dal sindaco super renziano Ciro Bonajuto, si discuterà della
riforma costituzionale e del referendum confermativo con la ministra
Maria Elena Boschi. L’anno scorso la festa regionale si tenne proprio a
Ercolano, seimila visitatori, non dovrebbero esserci contestazioni.
Il
3 ottobre l’appuntamento è a Napoli, nel campus Apple dove partirà il
primo Centro di sviluppo App in Europa, con il presidente del Cnr, Luigi
Nicolais, e il presidente della Crui, Gaetano Manfredi. Il Pd spera
anche in un ospite illustre da Cupertino. Il premier si è intestato
l’approdo di Apple a Napoli, mettendo in secondo piano i fattori che
hanno pesato nella scelta: la stima di cui gode il dipartimento di
ingegneria della Federico II e le potenzialità della città più giovane
d’Italia. Il 10 ottobre, ancora a Napoli, c’è posto per la minoranza ma
non per la discussione che si attende da mesi dopo le polemiche sulle
primarie e la sconfitta alle comunali: con Guglielmo Epifani si parlerà
di politiche del lavoro. Gli appuntamenti saranno sparsi per la regione:
a Salerno arriverà il viceministro allo Sviluppo economico, Teresa
Bellanova; a Solofra la responsabile nazionale Ambiente del Pd, Chiara
Braga; la chiusura affidata al ministro della Difesa, Roberta Pinotti
(la data non è stata ancora decisa).
Arriverà
anche Renzi. Lunedì prossimo, in serata, sarà al San Carlo ma altri
appuntamenti saranno fissati nel corso della giornata intorno ai tre
punti della campagna d’autunno: scuola, cantieri e referendum. Il
referendum è l’ossessione dei dem di fede renziana anche all’ombra del
Vesuvio: il comitato campano più blasonato è guidato dal figlio del
governatore, Piero De Luca, e da Francesco Nicodemo, membro dello staff
comunicazione di Palazzo Chigi. La prossima settimana verrà organizzata
una cabina di regia per coordinare tutti i comitati sorti a cavallo
dell’estate e le loro iniziative.
Per i
nostalgici partenopei della Festa de l’Unità in formato classico ci sono
Marco Sarracino e il Giovani democratici che, per il terzo anno,
organizzano l’appuntamento a Napoli (dal 21 al 25 settembre, Giardini di
Santa Chiara). «Non si tratta di rinverdire i fasti del passato –
spiega Sarracino -, il problema è che nel Pd si discute poco,
soprattutto qui. Non avremo un appuntamento per sponsorizzare il Sì ma
faremo un vero dibattito sul referendum: il 22 settembre sosterrà le
ragioni del No Maurizio Landini. Per l’altra campana stiamo ancora
cercando. Nel Pd non si può continuare a buttare fuori chi non si
omologa, altrimenti poi si perdono le elezioni. Io per esempio ero anche
orientato per il sì ma se non cambia l’Italicum voterò no».
Anche
Antonio Bassolino è al lavoro ma per organizzare la Festa di Sudd (la
sua fondazione) dal 29 settembre al primo ottobre al circolo Ilva di
Bagnoli. Al centro dei dibattiti ci sarà anche il referendum. Il campo
bassoliniano è quasi totalmente schierato per il no a cominciare
dall’eurodeputato Massimo Paolucci (fedelissimo di Massimo D’Alema) a
Tino Santangelo (l’ex vicesindaco di Napoli sarà il presidente del
comitato partenopeo per il no e componente di quello nazionale). E
ancora la presidente del partito provinciale, Elisabetta Gambardella, e
la deputata Luisa Bossa. L’ex governatore nei giorni delle primarie
aveva più volte rivendicato di aver appoggiato Renzi e di essere per il
sì al referendum ma la riflessione è aperta e potrebbe portare a una
differente dichiarazione di voto.