il manifesto 22.9.16
Beatrice, che razza di spermatozoi!
Fertility
Day. Il governo Renzi con un colpo di genio riscopre le grafiche del
brand idelogico del ventennio. I buoni sono biondi e un po' ariani e i
cattivi sono neri, sporchi e capelloni. La ministra della Salute
Lorenzin ne combina un'altra delle sue e per convincere gli italiani a
fare più figli confeziona un manifesto stupidamente razzista che provoca
un putiferio di polemiche. Ma si dimette solo il direttore della
comunicazione del ministero della Salute
di Luca Fazio
MILANO
C’è qualcosa di più pericoloso di uno stupido che afferra un’idea
sbagliata? Sì. Un tale (o una tale) che per tradurla in immagine si
avvale della collaborazione degli esperti di comunicazione del ministero
della Salute. Dei geni. A meno che la ministra Beatrice Lorenzin, per
peggiorare la sua situazione, questa volta non abbia chiesto
direttamente ai creativi dei nazisti dell’Illinois. Perché l’ultimo
volantino della campagna “Fertility Day” è un capolavoro assoluto di
demenzialità para fascista che ricorda i manifesti del ventennio e se la
gioca alla pari con le grafiche del brand ideologico nazista. Roba da
museo di storia, o roba da ridere. Siamo nel 2016 d.C., anche se la
candida Beatrice non se n’è accorta.
Guardiamolo. Senza ridere,
perché la sostanza – il subconscio? il substrato di ignoranza? – è
maledettamente seria. Il messaggio dice “Stili corretti di vita”
(insiste, continua a farsi i fatti nostri). Poi una foto sopra, una
sotto. In alto due coppie etero, belli come la Barbie e il Ken,
sorridenti come per la pubblicità della protesi dentale, razza
caucasica, sani e probabilmente un po’ scemi. Questo per dire cosa ha in
mente il governo italiano quando pensa alle “buone abitudini da
promuovere”. Sotto, virato seppia, immagine sfuocata, c’è una gang di
sfigati, ragazzi e ragazze scuri di pelle – negri? – che si fanno di
tutto e di più. Una canna, eroina. C’è anche un capellone! Questi invece
sarebbero (attenzione alla raffinatezza subliminale) i “cattivi
compagni da abbandonare”. La parola compagni è tra virgolette, un
mistero, con una K magari veniva giù la Rete. Tradotto per i non
scienziati, forse il messaggio è questo: se ti droghi c’hai lo
spermatozoo che è una chiavica, se invece vai dal dentista tutti i
giorni e somigli ad Emanuele Filiberto di Savoia figli come un coniglio.
C’è
qualcosa che può peggiorare la situazione? Sì. Per risparmiare – tagli
alla sanità – i creativi copia e incolla del ministero hanno rubato la
prima foto da una locandina inglese che pubblicizza protesi dentarie
(non è uno scherzo) e la seconda da una campagna contro l’eroina che ha
fatto incazzare anche i cittadini dell’Arizona.
La campagna
regresso del governo Renzi è razzista? Sì, ma forse è peggio: è stupida.
Il razzismo è una faccenda troppo seria da associare all’esile figura
della ministra Beatrice Lorenzin, anche se ogni volta che prende
un’iniziativa lascia trapelare un impianto ideologico da mani nei
capelli. Da dimissioni immediate per un ministro della Repubblica. Lei
si è difesa così: “Il razzismo è negli occhi di chi guarda, noi pensiamo
alla prevenzione”. Voleva aggiungere “spia spia non sei figlio di
Maria”, ma è stata vivamente sconsigliata dai suoi esperti della
comunicazione.
Prima che vada in stampa anche il volantino “se ti
masturbi diventi cieco” (c’è grande attesa per la foto), le opposizioni
hanno preso la rincorsa per sparare a zero contro il titolare del
dicastero più (pat)etico del governo italiano. Sinistra Italiana parla
di “manifesto razzista ed eugenetico” e chiede le dimissioni, i cinque
stelle si sfogano a colpi di “fascista” travestendosi da mangiapreti e
anche il Pd esibisce qualche coraggioso/a che si spinge fino a dire
“adesso basta!”. Emanuele Fiano (Pd) ha la pelle accapponata, ma dice
che il ministro non deve dimettersi.
Quanto alla Rete, è apoteosi.
Indignazione, ironie irripetibili. Ne peschiamo due. Il disinvolto
Enrico Mentana: “Qualcuno ha deciso di sabotare il ministero della
salute. La contrapposizione tra coppie da spot del dentifricio (a
colori) e nero con drogate (virate seppia) per contrapporre gli stili di
vita è da tribunale di Norinberga della pubblicità regresso”. Storico. E
uno dei tanti frequentatori dei social che pacatamente esprime il
pensiero di molti: “Vattene perché sei ridicola, tu il tuo moralismo da
quattro soldi, la tua idea di società dove i cattivi hanno i capelli
lunghi, hanno la pelle scura e trombano per il solo piacere di farlo.
Saresti stata una ministra in odor di muffa già negli anni ’60, oggi sei
un sepolcro imbiancato. Vattene”.
Per ora se ne va solo il
direttore della comunicazione del ministero: licenziato in tronco. Dopo
aver fatto la voce grossa con i suoi sottoposti, Beatrice Lorenzin ha
disposto il ritiro del manifesto. Peggio tardi che mai.