il manifesto 15.9.16
Festival filosofia
I personal trainer della democrazia
Dalle
categorie del politico alla «negazione». Un fitto calendario di
appuntamenti, tra lectio magistralis, mostre e performance teatrali
di Benedetto Vecchi
L’agonismo
è quella forma di conflitto che ha un perimetro e regole ben definiti.
Il perimetro definisce i luoghi e il contesto istituzionale dove si
manifesta. Le regole definiscono i limiti della sua manifestazione. La
violazione di uno dei due aspetti è sanzionato con una penalizzazione.
La dimensione sociale che meglio rappresenta questa tendenza a governare
il conflitto è lo sport.
Non è quindi un azzardo affermare che lo
sport è la continuazione della politica con altri mezzi, cancellandone
però le dimensione che le sono proprie: visioni del mondo che si
scontrano, interessi sociali e economici alteri e oppositivi gli uni
all’altri. È infatti la democrazia politica in salsa liberale che fa
dell’agonismo la misura della sua esistenza e legittimazione. Non ci
sono nemici nell’agire politico liberale, bensì solo avversari. Si
possono condurre battaglie brevi o blitz fulminanti ma sempre
all’interno di un quadro normativo che non prevede rottura. L’agonismo è
dunque il simulacro del conflitto sociale, politico, di classe.
Non
è però ignoto il fatto che sin dalla antica Grecia che l’agonismo – e
dunque lo sport – svolge questa funzione preventiva del conflitto e
della guerra, intesa come la continuazione della guerra con altri mezzi.
C’è poi l’agonismo sportivo. Anche qui le radici sono antiche. Elemento
che non ha impedito che lo sport diventasse una industria globale che
plasma l’immaginario collettivo e contribuisce in maniera significativa
alla formazione dell’opinione pubblica.
È questo ordine di
problemi che il festival della filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo
affronterà da domani fino a domenica 18 settembre. Per tre giorni,
secondo un consolidato format di successo, la filosofia scende quindi di
nuovo in piazza. Lectio magistralis, incontri ravvicinati, performance
artistiche, mostre (quest’anno ce ne è una dedicata agli album di
figurine: al Mata di Modena con il titolo I migliori album della nostra
vita) e un pubblico in ascolto che può rivolgere domande al relatore di
turno.
Da questo punto di vista anche un Festival della filosofia
ha molto a che fare con l’agonismo. Soltanto che la partita è tra più
giocatori, bensì tra un relatore e un pubblico, che usa gli incontri non
solo passivamente, ma anche come un momento di formazione e di accesso
alla cultura altrimenti interdetto (tutte le iniziative live sono
gratuite). Il «Festival della filosofia» è uno degli esempi di successo
di come la spettacolarizzazione della cultura attivi un circolo virtuoso
economico che vede la partecipazione della locale università, delle
case editrici e della Fondazione San Carlo e di banche e imprese
private.
Una kermesse che è cresciuta nel tempo, moltiplicando,
anno dopo anno, gli incontri. Cercare di ricostruire un significativo
filo rosso è sempre un’operazione unilaterale. Per quanto riguarda
questa edizione, va segnalata la lectio magistralis della filosofo dalle
politica Chantal Mouffe sulla «democrazia agonistica », l’intervento
del filosofo francese Jean-Luc Nancy sul cosa è il pensiero critico, la
relazione di Alessandro Dal lago sulla relazione del rapporto tra noi e
gli altri, polarità imprescindibile dell’agonismo, cioè quella forma di
occultamento del conflitto e dimensione propedeutica alla «messa
all’angolo» dei migranti.
La parte del leone la svolgeranno
ovviamente i filosofi e i sociologi. Zygmunt Bauman, ad esempio,
affronterà il tema del «competere»; Nello Preterossi farà «emergere le
categorie del politico», svelando così l’ambivalenza del lemma
«agonismo». Sulla stessa scia le relazioni di Giacomo Marramao, Simona
Forti e Nadia Fusini e Stefano Rodotà. Peter Sloterdijk parlerà invece
di «esercizi sportivi». Ci sono infine relazioni che sparigliano le
carte. Vanno in questa direzione la lezione di Marcello Musto sull’opera
di Karl Marx e la lectio magistralisi di Paolo Virno sulla negazione.
Il programma completo è consultabile nel sito: www.festivalfilosofia.it