il manifesto 13.9.16
Corte Suprema israeliana: è legale la nutrizione forzata
Prigioniero
politici. Adesso il governo Netanyahu ha gli strumenti legali per
mettere fine agli scioperi della fame che i palestinesi attuano in
carcere contro la detenzione senza processo
di Michele Giorgio
GERUSALEMME
Le proteste locali e internazionali non sono servite. La Corte Suprema
di Israele ha sentenziato due giorni fa la “legalità” della legge del
luglio 2015 che consente di nutrire con la forza i prigionieri
palestinesi in sciopero della fame. Secondo i massimi giudici israeliani
salvare le vite umane è una priorità che va oltre le decisioni prese
volontariamente da detenuti intenzionati a raggiungere determinati
obiettivi. A nulla è valsa anche l’opinione dei vertici
dell’Associazione medica israeliana che, in linea con l’orientamento
internazionali, vede nella nutrizione forzata una forma inaccettabile di
pressione fisica che si avvicina alla tortura. Adesso il governo
Netanyahu avrà gli strumenti legali per mettere fine agli scioperi della
fame che i prigionieri politici palestinesi spesso attuano per
settimane, in qualche caso per mesi, per protestare contro la
“detenzione amministrativa” (senza processo). Questi digiuni di protesta
hanno avuto in questi ultimi anni un forte impatto e in diversi casi le
autorità israeliane sono state costrette a negoziare accordi con i
detenuti per evitare i riflessi internazionali della loro possibile
morte in carcere.