il manifesto 10.9.16
Vincitori di cattedre senza posto a scuola
Concorso
caos 2016. si sta scoprendo l’altro tranello di un concorso convocato
più per questioni elettorali e per consenso di questo o di quell’altro
sottosegretario che per reali disponibilità di posti. I vincitori delle
cattedre bandite dal concorso non saranno «immessi in ruolo» e dovranno
attendere il prossimo anno scolastico (2017-8) e, persino, l’altro
ancora (2018-9)
di Roberto Ciccarelli
In
principio fu il record di bocciature dei docenti già abilitati dallo
Stato al «concorsone» 2016 della scuola. Hanno provato a farli passare
per «somari», con un dispiegamento di forze mediatiche tanto sospette
quanto incompetenti, e si è invece scoperto che i test e le prove non
erano affatto «oggettive», men tre le commissioni d’esame sono state
composte in maniera precaria e paradossale. Il fallimento è del sistema
di formazione e reclutamento dei docenti inventato in questi anni,
piuttosto che dei docenti respinti per le cause più svariate, e
soggettive. Dei 63 mila posti previsti, ne sarebbero stati persi 20
mila. A poche ore dall’inizio del nuovo anno scolastico le prove sono
ancora in svolgimento.
È il caso, ad esempio, dell’Emilia Romagna
dove il calendario degli orali non è stato ancora pubblicato per le
classi di concorso di lettere, matematica, o primaria, né si conoscono
gli esiti. In altre regioni, le prove sono state concluse. Accade in
Toscana e, di ora in ora, anche in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e
Lazio. Qui si sta scoprendo l’altro tranello di un concorso convocato
più per questioni elettorali e per consenso di questo o di quell’altro
sottosegretario che per reali disponibilità di posti. I vincitori delle
cattedre bandite dal concorso non saranno «immessi in ruolo» e dovranno
attendere il prossimo anno scolastico (2017-8) e, persino, l’altro
ancora (2018-9) prima di vedersi assegnare quello che la «Buona scuola»
renziana definisce «ambito territoriale». E dunque essere chiamati
«direttamente» dal preside-manager, curriculum alla mano. Sulla rivista
«Tecnica della scuola» è stata pubblicata la testimonianza di 90 docenti
vincitori del concorso sostegno per la scuola secondaria di secondo
grado. In questo caso i posti sono zero. Cosa faranno nel frattempo?
Come già accaduto nel recente passato per molte altre categorie di
docenti, continueranno a fare i supplenti. Sì, proprio quelli: non sono
affatto «scomparsi» come sostiene il governo, e sono decine di migliaia.
I
posti contingentati nel concorso in Toscana per il triennio 2016/9 sono
4641, 2600 sono quelli destinati alla scuola secondaria di primo e
secondo grado (le medie e le superiori). Ad oggi, i vincitori di
concorso che troveranno un posto a scuola già da quest’anno sembrano
essere il 25%, 131 su una decina di classi di concorso. Il caso toscano
non è dunque isolato: mancano i posti liberi in tutto il paese. Il
ministero dell’Istruzione avrebbe dovuto accantonarli, ma sembrano
essere spariti. Probabilmente il ministero dell’Istruzione li ha usati
per rimediare al caos prodotto quest’estate dalla nuova mobilità su
ambiti territoriali – una situazione che riguarda i docenti neo-assunti
in «fase C» dalla «Buona Scuola». L’Anief riporta un altro caso nel
Lazio: per i vincitori del concorso in Geografia nella scuola superiore
di secondo grado i posti messi a bando erano 7, ma in nessuna provincia
laziale c’è un posto disponibile. I vincitori dovranno attendere il
2017.
Oggi alla Fiera del Levante di Bari è stata annunciata la
protesta del comitato dei «nastrini rossi». In coincidenza con la
presenza del premier Renzi protesterà contro l’«esodo forzato» al Nord a
cui i docenti meridionali neo-assunti della primaria sono stati
costretti quest’anno. In totale sono 18 mila: «Molti di noi – dicono –
sono purtroppo partiti e sperano di poter rientrare anche solo per un
anno con le assegnazioni provvisorie».